
Secondo volume della serie “Breviari dei martiri e degli eroi”, inaugurata con un volume dedicato a Tito Menichetti (scritto da Del Bello), Antonio Sant’Elia, architetto futurista, creatore della nuova architettura è un libro scritto da Marinetti e Mario Del Bello.
Così viene presentato il libro nel numero 5-6 del maggio-giugno 1933 della rivista «Latina gens rassegna del Lazio, dell’Umbria e della Sabina»:
Mario Del Bello prosegue nel suo lavoro intorno ai Breviari dei martiri e degli Eroi. Scrisse Tito Menichetti; oggi in collaborazione con l’Accademico F.T. Marinetti, scrive su sant’Elia; promette il terzo breviario, fra poco, su Duilio Guardabassi.
Quella dei Breviari è una fatica di Mario Del Bello profondamente utile e necessaria. Rappresenterà essa, a spesa compiuta, la più grande glorificazione della guerra e della Rivoluzione fascista. Programma vasto, ma data la tempra e l’attività veramente eccezionale di questo scrittore, sarà anche un proposito che vedrà la sua più vasta attuazione.
Antonio Sant’Elia è un libro molto interessante per le illustrazioni e per la rievocazione artistica ed eroica del grande architetto futurista che, pel primo in Italia e nel mondo, lanciò i postulati della nuova arte, le cui applicazioni vediamo profondamente innescate nella nostra grande Rivoluzione.
All’interno del libro le presentazioni dell’architetto Sant’Elia dei due autori, diverse riproduzioni di suoi disegni e in appendice il Manifesto dell’architettura futurista, pubblicato l’11 Luglio 1914.
La parte più consistente sull’architetto Sant’Elia (1888-1916) – che cadde nella Prima guerra mondiale – è scritta da Marinetti.
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Incipit di Antonio Sant’Elia, architetto futurista
I. M. Del Bello
Antonio Sant’Elia.
Artista e combattente.
Nato in cospetto del lago di Como, sotto le ardite guglie delle Retiche, accese la sua anima alle più pure fiamme, adusò la mente in visioni sconfinate.
La sua giovinezza, abbracciata da un folgorante miraggio che sembra di sogno, fu laboriosa, travagliata, irrequieta.
Antonio Sant’Elia nacque nel 1888. Studiò alle tecniche, poi alla scuola Castellini. Addetto al canale Villoresi come capomastro a 17 anni, poi al Comune. Si iscrisse all’accademia di Brera; con i massimi voti proclamato architetto a Bologna.
Fu in guerra.
Volontario e bombardiere.
Il suo eroismo si compendia due medaglie d’argento; la sua gloria si afferma: col Manifesto sull’architettura futurista; il suo eroismo si conquista: a Monfalcone, con una palla in fronte.
II. F.T. Marinetti
Sant’Elia, l’architetto futurista comacino che iniziò nel 1914 la rivoluzione mondiale dell’architettura e morì gloriosamente sul Carso con una palla in fronte il 10 ottobre 1916, mi appare ora in tre tipici e colorati momenti della sua vita.
Ex socialista strappato dall’interventismo alle teorie umanitarie pacifiste internazionaliste, Sant’Elia ribolliva d’impazienza con me, Boccioni, Russolo, Erba, Funi, Sironi nel villaggio di Assenza sul Garda dove volontari ciclisti eravamo ridotti a spiare il dialogo notturno dei lumi traditori. Pomeriggio afoso d’agosto. Boccioni, Sant’Elia ed io, coricati su tre monumentali letti contadineschi. La voce rauca di Sant’Elia evoca l’architettura futurista ingiuriando l’ibridismo architettonico. La sua faccia tagliente aquilina, che le lentiggini accendono senza imbruttire, aggancia e ingabbia le sagome delle costruzioni evocate dalla sua parola. Ponti ad arcobaleno, fasci di ascensori che si sprofondano nei piani digradanti delle città future, ecc. Entra un soldato con l’ordine del capitano Monticelli che concede la prima licenza a Sant’Elia.
Moto d’invidia nostro, subito seguito dalla gioia artistica di completare il lungo magro corpo di Sant’Elia d’un balzo in piedi, squassato dall’entusiasmo come un pioppo dalla bufera, e coi lunghi rami tesi contro di noi sibilare:
— Che gioia! Che gioia! Io sì, voi no! Lei mi aspetta. Ne ho tre, tutte belle. E voi starete qui. Mi sento la pazzia nei muscoli. Sono un eroe, non lo sono ancora. Ma tutte mi aspettano lo stesso. Le avrò tutte, le bacerò tutte. Voi niente.
Senza rancore sorridiamo al suo genio rudemente fanciullesco, mentre egli esce come un turbine rimpacchettando alla rinfusa fucile, tascapane, borracce, camicie e cappotto sotto il braccio e via…
- Antonio Sant’Elia, architetto futurista
- Casa Editrice Il Libro Periodico
- 1933
- 54 pagine
- Lire 4
- I. M. Del Bello
- II. F.T. Marinetti
- III. F.T. Marinetti
- IV. F.T. Marinetti
- Manifesto dell’architettura futurista
- Appendice – Giudizi sul futurismo