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Gli anni Venti: il Pen Club, Roma, il matrimonio

Nel 1920 Marinetti pubblica Elettricità sessuale (Facchi Editore, Milano), una rielaborazione di Poupées électriques, e ad agosto il manifesto Al di là del comunismo (Edizioni de La testa di ferro), testo che sarà poi contenuto nella raccolta Futurismo e Fascismo del 1924.

A fine anno esce un numero speciale della rivista «Racconta Novelle», dedicata interamente a Marinetti: Il delizioso pericolo, con un’autobiografia introduttiva e una serie di testi tratti da varie opere del poeta.

Una censura e due primati

L’alcova d’acciaioL’11 gennaio 1921, su «Comœdia», pubblica il manifesto futurista “Il tattilismo”. Il 15 aprile esce il “romanzo vissuto” L’alcova d’acciaio (Casa editrice Vitagliano, Milano), sequestrato a causa della sovraccopertina, realizzata da Renzo Ventura, ritenuta sconcia.

Il libro poté circolare dopo la distruzione di tutte le sovraccopertine. Quest’anno nasce anche la “Compagnia del Teatro della Sorpresa”, costituita e diretta da Marinetti, Francesco Cangiullo e Rodolfo De Angelis.

Nel 1922 Marinetti inventa un nuovo genere letterario con l’opera Gli amori futuristi. Programmi di vita con varianti a scelta (Casa editrice Ghelfi Costantino, Cremona).

Questo volume contiene la prima bestemmia nella storia della letteratura italiana (a pagina 108, nel racconto “La carne congelata”). Scrive il poeta nella prefazione:

Colla mia solita fecondità inesauribile e geniale io invento un nuovo genere letterario, un nuovo divertimento spirituale: il Programma di Vita, proposta allegra, multiforme, drammatica e balzante di fatti da compiere, di emozioni da provare e di spasimi da godere giocondamente con una centuplicata fede nella bellezza della vita.

Le anime dei lettori non saranno più gli strascichi languenti e nostalgici dell’anima nostalgica del novelliere.

Con questi Programmi di Vita noi futuristi imporremo e dirigeremo le nuove combinazioni favorevoli di Forze adatte alle diverse categorie di lettori. Ad ogni categoria il suo Programma di Vita nuova con Varianti a scelta.1

Lo stesso anno escono Gli indomabili (Edizioni futuriste di “Poesia”), l’opera teatrale Il tamburo di fuoco. Dramma africano di calore, colore, rumore, odori (Sonzogno, Milano) e, per la serie biografica “I Condottieri”, della Società tipografica editoriale Porta di Piacenza, Enrico Caviglia.

Il Pen Club Italia

Il 1922 è anche l’anno della fondazione del Pen Club Italia. È Lauro de Bosis (1901-1931), che aveva contatti con scrittori di lingua inglese, a creare, assieme a Marinetti, Enzo Torrieri, Tommaso Gallarati Scotti e Corrado Govoni, la sezione italiana del PEN (acronimo di Poets, Essayists, Novelists), fondato l’anno prima dalla poetessa, drammaturga e attivista per la pace britannica Catherine Amy Dawson-Scott (1865-1934).

L’idea originaria della Dawson-Scott era quella di creare uno spazio per gli scrittori in cui socializzare e condividere idee. Grazie alle varie sezioni da aprire in altre città europee, gli scrittori avrebbero avuto un punto d’appoggio per incontrarsi. Marinetti diverrà presidente del Pen Club Italia nel 1932.

Il 1° maggio 1923, sulla rivista «Il Futurismo», di cui è direttore, esce il manifesto “L’impero italiano”, a firma di Marinetti, Mario Carli e Settimelli, dedicato a Benito Mussolini – Capo della Nuova Italia.

L’impero nascerà soltanto 13 anni dopo, ma il manifesto vuole ribadire alcuni concetti saldi dei futuristi e si scaglia contro la grandezza romana, a favore della grandezza italiana e incitando la nascita del Panitalianismo e alla conquista dell’Impero Italiano. Non per nulla il manifesto è definito “profetico”.

Marinetti nella Capitale

Nel luglio 1924 Marinetti si trasferisce a Roma, in piazza Adriana 30 (ora è il civico 11, dove una targa ricorda la residenza del poeta), di fronte a Castel Sant’Angelo.

Il 23 novembre, quando ha inizio il primo Congresso futurista (che si conclude il 24), presieduto da Marinetti – a cui partecipa anche Benedetta Cappa – si svolgono le “Onoranze Nazionali a F.T. Marinetti Animatore d’Italianità” al Teatro Dal Verme di Milano.

“Onoranze Nazionali a F.T. Marinetti Animatore d’Italianità”
“Onoranze Nazionali a F.T. Marinetti Animatore d’Italianità”, Milano, 23 nov 1924. Sono presenti, oltre a Marinetti, Benedetta, Paolo Buzzi, Armando Mazza, Luigi Russolo (estrema sinistra), Mino Somenzi (in gilet futurista). Beinecke Rare Book and Manuscript Library, Series VIII. Photographs. FUTURIST PHOTOGRAPHS, Box 52 | Folder 1965.

Esce la raccolta di testi Futurismo e Fascismo per l’editore Franco Campitelli.

Nel 1925 la poesia “Sì, Sì, così l’aurora sul mare” è pubblicata nell’antologia di vari autori I nuovi poeti futuristi (Edizioni Futuriste di “Poesia”).

A novembre Marinetti fonda a Milano 1’“Associazione per la Guardia al Brennero”.

Il matrimonio con Benedetta

Il 1926 è un anno importate: è il 1926 – e non il 1923, come da più fonti riportato – l’anno del matrimonio fra Marinetti e Benedetta Cappa, che si sposano il 14 aprile alle 15:30 a Villasanta di Monza con un rito civile.

Certificato di matrimonio fra Marinetti e Benedetta Cappa
Certificato di matrimonio fra Marinetti e Benedetta Cappa. Si ringrazia Daniela L. per l’eccezionale dinamica scoperta.

I testimoni furono lo scrittore Umberto Notari e Alberto Cappa, fratello di Benedetta. Dopo il matrimonio Marinetti è in Argentina e in Brasile per una serie di conferenze. A causa dei disordini avvenuti durante uno degli eventi il poeta sarà schedato come “antifascista”.

Fiocco rosa in casa Marinetti

AutoritrattoScatole d’amore in conserva (Edizioni d’arte Fauno, Roma) viene pubblicato nel 1927, ma sono testi – eccetto un racconto e l’ultima parte dell’autobiografia – apparsi già in precedenza: nel 1920 nella rivista «Racconta Novelle» e nel 1925 nella rivista «Novella».

A pagina 7 del libro un “autoritratto parolibero” di Marinetti celebra con un’equazione la nascita della primogenita Vittoria (F.T. Marinetti+Benedetta=Vittoria), avvenuta il 28 giugno.

Marinetti autore versatile

Dello stesso anno è l’opera teatrale Prigionieri e vulcani (Casa Editoriale Vecchi). Nel mese di luglio pubblica “Velocità nel caos delle lave spente – poema preciso” sulla rivista «La Fiera Letteraria».

Nel 1928 traduce La Germania di Tacito (Società anonima Notari Istituto editoriale italiano, Milano), per la “Collezione romana”, serie di classici latini voluta da Umberto Notari, consigliere delegato della casa editrice, e Ettore Romagnoli, direttore della collana.

A partire dal 18 marzo inizia a uscire a puntate, sul giornale «Il Lavoro d’Italia», il grande romanzo d’avventure Lo Zar non è morto. È un romanzo collettivo scritto da dieci autori: Antonio Beltramelli, Massimo Bontempelli, Lucio D’Ambra, Alessandro De Stefani, F.T. Marinetti, Fausto M. Martini, Guido Milanesi, Alessandro Varaldo, Cesare G. Viola, Luciano Zuccoli. I Dieci si definirono un “gruppo d’azione per servire il romanzo italiano in Italia e all’estero”.

Quello stesso anno esce un’altra opera collaborativa dei Dieci: Il novissimo segretario galante: 400 lettere d’amore per ogni evenienza: Primo libro: Approcci (Edizioni dei Dieci – Sapientia, Roma). Marinetti è autore di otto lettere futuriste, dalla 90 alla 97. Il 25 ottobre nasce la figlia Ala.

Il 18 marzo 1929 Marinetti viene nominato Accademico d’Italia insieme a Luigi Pirandello, Enrico Fermi e Pietro Mascagni. Il giorno dopo esce la raccolta Marinetti e il futurismo (Edizioni “Augustea”, Roma, Milano) e ad aprile il Primo dizionario aereo, scritto con Fedele Azari2 (Editore Morreale, Milano).

Quello stesso anno è pubblicato in volume Lo Zar non è morto (Edizioni dei Dieci – Sapientia, Roma). Alla fine del libro è presente il “Regolamento del concorso per il Romanzo dei Dieci”, che prevede di indovinare il rispettivo autore dei 10 capitoli indicati.

1 Gli amori futuristi, p. 6.

2 Fedele Azari (1895-1930), pittore e pubblicitario. Partecipò alla Prima guerra mondiale come aviatore. Fu il primo a lanciare volantini pubblicitari dal cielo, da un dirigibile. Scrisse, assieme a Marinetti, il Primo dizionario aereo italiano (Editore Morreale, Milano, 1929).