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Partito Politico Futurista

«Un movimento artistico crea un partito politico»1. Con queste parole Marinetti, nella sua opera Democrazia Futurista, spiegava la nascita e gli obiettivi del Partito Politico Futurista.

La cronologia delle iniziative politiche dei futuristi è ben sintetizzata nel manifesto “Che cos’è il Futurismo – Nozioni elementari”:

Dopo Caporetto i Futuristi fondarono il Partito politico che ebbe per organo Roma Futurista. Dopo la grande vittoria2 si formarono immediatamente i Fasci Politici Futuristi.

Le date precise sono infatti:

  • 11 febbraio 1918: Manifesto del Programma Politico Futurista
  • 20 settembre 1918: primo numero della rivista «Roma Futurista»
  • dicembre (?) 1918: nascita dei Fasci Politici Futuristi

Il Manifesto del Partito Politico Futurista

È l’11 febbraio 1918 quando nel numero 39 della rivista fiorentina «L’Italia Futurista» esce “Il Manifesto del Partito Politico Futurista”, campeggiando in prima pagina.

Il primo articolo sottolineava l’avversione al passato, l’anticlericalismo e l’italianismo:

Il partito politico futurista che noi fondiamo oggi vuole una Italia libera forte, non più sottomessa al suo grande Passato, al forestiero troppo amato e ai preti troppo tollerati: una Italia fuori tutela, assolutamente padrona di tutte le sue energie e tesa verso il suo grande avvenire.

Marinetti è al fronte, come tiene a precisare nella sua firma. Il manifesto ha infatti ben chiari i richiami alla guerra in corso e dichiara che «bisogna portare la nostra guerra alla sua vittoria totale, cioè allo smembramento dell’impero austro-ungarico, e alla sicurezza dei nostri naturali confini di terra e di mare».

Futurismo fra arte e politica

Il manifesto precisava una netta distinzione fra il partito politico e il movimento artistico, che «continuerà nella sua opera di svecchiamento e rafforzamento del genio creatore italiano».

Il partito futurista mira invece a rivoluzionare l’Italia, staccarla dal passato e dallo straniero, per creare una nazione libera e giovane.

Programma Politico Futurista
Programma Politico Futurista, 11 ottobre 1913
Manifesto del Partito Politico Futurista
Manifesto del Partito Politico Futurista, 11 febbraio 1918

«Roma Futurista»

La rivista «Roma Futurista», foglio di combattimento, fu il giornale del Partito Politico Futurista, fondato da Mario Carli, Marinetti e Settimelli, il cui primo numero uscì il 20 settembre 1918. Il periodico usciva il 10, il 20 e il 30 del mese.

Nei Taccuini Marinetti accenna alla realizzazione della rivista l’11 agosto:

Discuto giornale Roma futurista giornale per tutti gli arditi3 con Carli (ferito alla mano, ardito) e Settimelli.

Fu infatti su proposta di Carli che il giornale prese vita, sia per rilanciare il movimento futurista – che a causa della guerra era passato pressoché sotto silenzio – sia per combattere i nemici della patria.

Un giornale, a detta di Carli, che doveva superare «L’Italia Futurista», diretta da Emilio Settimelli e Bruno Corra e uscito il 1° giugno 1916.

La scelta del titolo fu spiegata come risposta a una lettera ricevuta in redazione:

Preti, professori, parlamentari, pietre vecchie, muffa ed altro sterco, hanno purtroppo

per loro patria Roma. Liberando Roma da tutto ciò con una violenta iniezione di futurismo, si libera l’Italia. Perciò il titolo Roma Futurista è, per ragione di contrasto, più opportuno che Italia Futurista4.

I Fasci Politici Futuristi

Il 6 dicembre 1918 Marinetti annota nei suoi taccuini la prima riunione dei Fasci Politici Futuristi di cui si abbia notizia:

Sala del Gambrinus5 riunione del Fascio. Siamo in 27.

Gioia intima di vedere già realizzato il sogno d’un gran partito futurista che si sta formando.

Discussione. Rocca6 presiede. Propone mia candidatura politica. Rispondo parlando del mio odio contro il parlamento da abolire.

Governo tecnico senza parlamento.7

Ma del fascio futurista Marinetti accenna qualche giorno prima, nel resoconto delle giornate fra il 28 novembre e il 5 dicembre 1918. E sarà addirittura Mussolini, che Marinetti incontra nel suo ufficio della sede del «Popolo d’Italia», a parlargliene:

Mi parla del fascio futurista fiorentino.8

Più avanti Marinetti ne pubblica l’indirizzo della sede di Firenze, sita in via dei Cerchi 1.

Una seconda riunione, a cui partecipa ancora Marinetti, si tiene il 7 dicembre.

A quanto si può dedurre da ciò che scrive il poeta nei taccuini, i Fasci Politici Futuristi sembra siano nati proprio a Firenze, con il Fascio Futurista Fiorentino, «interprete di tutto il partito futurista»9. E questa supposizione è convalidata da Ferdinando Cordova nel suo Arditi e legionari dannunziani10.

Il 10 dicembre si costituisce invece il Fascio Futurista Romano, formato da Mario Carli, Remo Chiti, Alberto Businelli, Alberto Cappa (il fratello di Benedetta) e Riccardo Calcaprina, che si riunirà il 13 e il 16 dicembre.

1 F.T. Marinetti, Democrazia Futurista. Dinamismo politico, Facchi editore, Milano 1919, p. 11.

2 La “grande vittoria” è ovviamente quella di Vittorio Veneto del 4 novembre 1918.

3 F.T. Marinetti, Taccuini 1915-1918, Società Editrice il Mulino, Bologna 1987, p. 304.

4 «Roma Futurista», N. 4, 20 ottobre 1918, p. 3.

5 Si trova nel quartiere di Santa Maria Novella, in Via de’ Brunelleschi. È l’edificio del cinema Gambrinus.

6 Enrico Rocca (1895–1944), giornalista e scrittore.

7 F.T. Marinetti, Taccuini, cit., p. 393.

8 Ivi, p. 392.

9 Ivi, p. 394.

10 Marsilio, 1969, n.73, p. 34.

Roma Futurista
Primo numero di «Roma Futurista», 20 settembre 1918