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Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista

Aeropoema vissuto della Rivoluzione fascista

Opera inedita del poeta combattente, riscoperta fra le carte di Marinetti conservate alla Beinecke Library di New Haven, nel Connecticut, l’Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista – il cui sottotitolo, “Parole in libertà futuriste”, non solo ne specifica la natura compositiva, ma suggerisce un testo non circoscritto al fascismo – è un esempio di aeropoesia, componimento poetico di pura invenzione futurista, di cui Marinetti parlò nel “Manifesto futurista ai poeti e agli aviatori”.

È il “vissuto” del poeta a essere protagonista degli eventi cantati nell’aeropoema, “vissuto” che sempre ha avuto una parte non trascurabile nelle opere marinettiane.

Marinetti ricorda sì i tumultuosi episodi che portarono alla distruzione della sede del giornale socialista «L’Avanti!», ricorda il suo arresto e la conseguente detenzione al carcere di San Vittore, ma le sue reminiscenze spaziano fra i vari episodi della sua avventurosa esistenza.

Ecco il Uork Amba, che ci riporta alla guerra d’Etiopia e alla battaglia di Passo Uarieu, cui Marinetti partecipò nel 1936; ecco i simboli della Milano del tempo: Piazza del Duomo, la Casa Rossa di corso Venezia 61 – abitazione del poeta – e la sede del «Popolo d’Italia».

Ampio spazio Marinetti dedica a un personaggio femminile – e ritroviamo qui quell’erotismo ben presente nell’opera marinettiana – purtroppo non identificato: la Gioia Silvestri, bionda, giovane e vedova, amante il cui nome reale Marinetti ha evidentemente celato.

Malinconici i versi ultimi che chiudono l’Aeropoema vissuto: l’azione che si sposta a Roma e nelle sue vicinanze, dove un Marinetti solitario – «Mi sento solo ma la guaina della mattina fresca gelida calda vibrando s’imbottisce per stringermi alla vita riscaldarmi le gote su a chiudermi quasi le palpebre vivente guaina che palpitava così amorevolmente da dovere da un momento all’altro formarsi una bocca e parlare» – che scende verso il lago Albano dona alla scena una sfumatura premonitrice.

Completa il volume un’appendice con il manifesto dell’aeropoesia, che chiarisce i meccanismi compositivi precisati da Marinetti; la “Sintesi lirica del 23 marzo”, componimento dedicato al ventennale della Fondazione dei Fasci di combattimento; e infine “Il Poema della battaglia di via Mercanti”, non più ripubblicato e qui riproposto per la prima volta dal 1939.

Scopri l’opera

Incipit dell’Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista

Prefazione di Pier Luigi Ferro

Emerge dal fondo dei Marinetti papers conservati nella Beinecke Library, per meritoria iniziativa di Daniele Imperi, l’Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista, vergato su un brogliaccio con correzioni autografe che sembra precedere la versione definitiva per la stampa, di solito affidata a un dattiloscritto. Proprio per questo rappresenta una testimonianza estremamente interessante di ciò che Marinetti, nel Poema Africano, accennando al lavoro correttorio di Benedetta sui propri testi, definì il «torbido nascere dei Poemi vegliato dalla indulgente Poesia». Il manoscritto, insomma, ci consente di gettare uno sguardo sulle modalità compositive che egli utilizzava, in questo caso il montaggio di veloci blocchi testuali, simultanee rifrazioni memoriali appuntate su foglietti numerati in sequenza per comporre un aeropoema che, a quanto è dato sapere, non verrà mai pubblicato.

Rivoluzione futurista e rivoluzione fascista di Daniele Imperi

Quando si parla di fascismo, in riferimento al periodo storico del ’900 comunemente chiamato Ventennio, il richiamo alla fondazione dei Fasci italiani di combattimento, istituiti da Mussolini il 23 marzo 1919, è immediato. Ma i fasci, nella politica italiana del XX secolo, esistevano già: Marinetti, insieme con Emilio Settimelli e Mario Carli, costituì nel dicembre 1918 i Fasci politici futuristi, il cui organo ufficiale era la rivista «Roma Futurista» fondata a settembre dello stesso anno. Ancor prima, il 29 novembre 1914 Mussolini diede vita ai Fasci autonomi d’azione rivoluzionaria, movimento scioltosi nel maggio 1915 con l’entrata dell’Italia in guerra. E nell’ottobre 1914, fondati da Filippo Corridoni, Michele Bianchi, Ugo Clerici, Massimo Rocca, Cesare Rossi e altri, nacquero i Fasci d’azione rivoluzionaria (o Fasci d’azione internazionalista-interventista), che l’11 dicembre confluirono nei Fasci autonomi d’azione rivoluzionaria.

Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista

Grazie Lucetta per i fogli del tuo quadernino armonizzano nell’immensa casa del cielo divenuta famigliare coi suoi nostri aeroplani sonnecchiano facendo le fusa gattoni di nichelio maestri delle nuvole d’argento Sorvegliare dall’alto folti d’alberi erbe casolari verdi vigneti brillanti ferro piombo zinco fosfati carbone e terra terra terra

Si sa che fanno così purtroppo le rosee campane sorprese in flagrante peccato di voluttuosa sonorità dal meriggio duro senza pietà e gemendo ammutolire silenzio e castità

Piangi madre pure ma di felicità poiché tuo figlio morì saziato amava tanto la guerra da stendervi dentro per sempre il suo corpo scottato da avventure e rischi saporiti fastosi da raccontare Piangi e fa’ sì che i tuoi occhi divampino di arenaria vermiglia come il Uork Amba ormai paterno Amava tanto la guerra da confondere le tue lunghe rughe con le sue lunghe strade baciando le une nelle altre per l’eternità

– Caro Azari questo celebre telescopio della specola di Milano si propone certamente di sopravalutare astronomicamente la terra e il suo punto più palpitante piazza del Duomo con noi giganteschi rivoluzionari o meglio pensanti dinosauri della rivoluzione tanto più che non accetto di considerarmi un briciolo di polvere siderale – Ma caro Marinetti come e dove trovare autentici motivi di un nostro orgoglio cosmico

  • Aeropoema vissuto della Riv. Fascista
  • Diana edizioni
  • 3 novembre 2023
  • 96 pagine
  • Euro 15
  • Prefazione di Pier Luigi Ferro
  • Rivoluzione futurista e rivoluzione fascista di Daniele Imperi
  • Aeropoema vissuto della Rivoluzione Fascista
  • Appendice
  • L’aeropoesia. Manifesto futurista ai poeti e agli aviatori
  • Sintesi lirica del 23 marzo
  • Il Poema della battaglia di via Mercanti (15 aprile 1919)
  • Note