![Gli amori futuristi. Programmi di vita con varianti a scelta](https://ftmarinetti.it/wp-content/uploads/2022/11/gli-amori-futuristi.png)
Nella prefazione di questo libro del 1922 Marinetti è chiaro: da futurista e contestatore di ogni passatismo, da grande innovatore e combattente, è stanco di ciò che la letteratura ha pubblicato da Omero a d’Annunzio.
Le storie, in forma di romanzo e di novella, si possono ridurre a un perpetuo “C’era una volta”. «Noi vogliamo invece una letteratura che dica al lettore: infischiati di ciò che fu!», scrive il poeta.
Con Gli amori futuristi Marinetti inventa un nuovo genere letterario: «il Programma di Vita, proposta allegra, multiforme, drammatica e balzante di fatti da compiere, di emozioni da provare e di spasimi da godere giocondamente con una centuplicata fede nella bellezza della vita».
Per ogni storia presente Marinetti offre una o più varianti. Originale la futuristica conclusione dell’opera, come a disfarsi definitivamente della consueta Fine delle opere passatiste: (senza fine).
Ma Gli amori futuristi non ha il solo primato di essere la prima opera di un nuovo genere narrativo, ma anche quello di contenere la prima bestemmia nella storia della letteratura.
Le copertine degli Amori futuristi
Quest’opera fu stampata con ben 5 versioni di copertina:
- Titoli in nero e ritratto fotografico di Marinetti a mezzo busto
- Titolo in rosso e sottotitolo in nero, senza foto
- Stessa copertina della precedente, ma con titoli tutti in blu
- Titolo in rosso, doppia cornice rossa e blu e la scritta, errata, “Romanzo”
- Titolo in rosso, carattere senza grazie, doppia cornice rossa e blu e la scritta, errata, “Romanzo”
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Incipit de Gli amori futuristi
Il rasoio voluttuoso
Vuoi farti radere la barba? La prima via a sinistra. Cinquanta passi. Ci sei. Locale elegante. Davanti al primo specchio il padrone, Luigi Raschiati. Ottimo barbiere che ti farà la solita barba. Ma al secondo specchio c’è la moglie, che rade essa pure. Falsa magra, grandi occhi neri e più grande bocca ridente in un bel pallore veneto. Ti farà, questa, una barba veramente futurista.
Dirai entrando:
– Voglio la mano della signora Giulia. Subito Giulia Raschiati, elegantemente attillata nel suo affascinante grembiule bianco, ti prenderà la testa fra le sue belle e morbide mani di velluto candido vivo.
Giulia incomincia a studiare bene la tua faccia, ad analizzarla, a fiutarla, quasi con le nàri frementi e la bella bocca vermiglia, semi-chiusa sui denti brillanti. Le sue labbra sfiorano le tue guance. A quando a quando, i suoi acutissimi occhi neri si avvicinano per scrutare o magnetizzare ogni singolo pelo dei tuoi baffi, ogni poro della tua pelle. Poi Giulia si risolleva e con un mollissimo andirivieni di pennello disinvolto t’insapona come uno scoglio con tutta la spuma del mare.
Ah il tepore di quelle mani! Ne sei ormai lo schiavo felice. Le baceresti quasi con rapimento e gratitudine mentre il suo petto preme il tuo petto.
Ora ascoltanti, prestami tutta la tua attenzione, e segui i miei consigli. Se Giulia è alla tua sinistra disponi distrattamente il tuo avambraccio sinistro sul bracciolo della poltrona, in modo che il tuo gomito puntuto possa incastrarsi nel centro di sensualità della bella barbiera.
Eccoti tutto insaponato. Dopo avere arrotato bene il rasoio sul cuoio, Giulia coma ad imperniarsi, distrattamente ella pure, sul tuo gomito acuminato che parla, risponde, insiste e precisa i tuoi pensieri. La mano della barbiera che impugna il rasoio lucente si stacca di tratto in tratto dalla tua guancia e rimane sospesa tremante, mentre il suo petto ansante aderisce, quasi si abbandona sul tuo.
Ti consiglio di conservare tutta la calma, malgrado l’intensità di questi amorosi sensi. Guarda nello specchio e vedrai allora il marito barbiere che stacca pure la sua mano armata di rasoio dalla guancia insaponata dell’altro cliente. Ha forse scôrto le compiacenze di sua moglie? Probabilmente.
- Gli amori futuristi.
- Casa Editrice Ghelfi Costantino
- 1922
- 238 pagine
- Lire 5
- Prefazione
- Il rasoio voluttuoso
- Il negro
- La cometa dell’amore
- L’uva matura
- La guancia
- Una notte bene impiegata
- La carne congelata
- La domatrice di leoni
- Rissa di bandiere
- Fa troppo caldo
- Il confessionale di odio
- La pancia del signor Gama
- La locomotiva blu
- La marchesa Marcella
- Le notti di Spazzavento