L’isola dei baci è un romanzo erotico-sociale del 1918, scritto “a 4 mani”: due di Marinetti e due di Bruno Corra. E il virgolettato è d’uopo, visto che molto probabilmente fu scritto a mano e non battuto a macchina.
Il 20 marzo 1918, cinque mesi prima dell’uscita del romanzo, Marinetti è al fronte, sul Piave. Scrive quel giorno all’amico Corra:
Carissimo Bruno
Lieto di mettere questa volta le mie idee da parte e di combinare come desideri l’edizione del nostro volume L’Isola dei baci
preciso tutto:
1°) Editore: Studio Editoriale Lombardo
2°) 5000 copie.
3°) Carta bella e grossa come quella del tuo Io ti amo.
4°) 20 righe o anche 18 per pagina bastano. Fare in modo che il volume sia di almeno 150 pagine. Credo la cosa facile.
5°) Corpo 12.
6°) Lire 1700 circa a testa di spesa.
7°) Il volume L’Isola dei baci resta di nostra proprietà assoluta.
8°) Ci divideremo in parti eguali il 45% sulla vendita.
9°) Sulla copertina:
F.T. Marinetti e Bruno Corra
L’Isola
dei baci
romanzo futurista
10°) Desidero vedere la copertina e le bozze
11°) A chi e quando devo fare mandare le 1700 lire? Alle prime bozze?
Ti prego di fare tutto con rapidità.
Scrivimi. Ti abbraccio con affetto fraterno tuoF.T. Marinetti
112 Gruppo Bombardieri
Zona Guerra
Esiste una seconda copia di questa lettera, con lievi differenze rispetto alla prima. Gli 11 punti (un numero a caso per Marinetti…) sono gli stessi.
Scopri l’opera
Incipit de L’isola dei baci
I turisti misteriosi
La troppo intensa partecipazione alla vita febbrile della nostra epoca guerresca e rivoluzionaria, ci costrinse, ai primi di agosto, a prenderci quindici giorni di assoluta vacanza. Il primo treno in partenza dalla stazione di Milano verso un porto di mare, alla ricerca di un’isola piacevole e fresca.
Napoli. Banchina dell’Immacolatella. Le quattro del pomeriggio. Mancano pochi minuti alla partenza del piroscafo per Capri. Odori ruvidi e selvaggi di carbone, catrame, sterco, carrube e aranci collaborano colla fermentazione bollente del mare. Atmosfera di lana scottante. Sul ponte troviamo a stento due posti che ci permettono di sudare comodamente fra un deretano di popolana e un napoletano sbarbatissimo, vestito all’inglese, che ostenta un accento perfetto nel parlare francese.
Il mare gonfio d’oro accecante. Afa. Abbiamo la sensazione di trovarci nel letto dorato di Desdemona sotto i cuscini e i pugni del negro Otello.
Ansia crescente. Desiderio di tuffarsi nel fresco della velocità, verso l’indaco del golfo liscio, ricamato di scie e triangoli stanchi di vele. Se non si parte subito avremo fatalmente un colpo di sole. Sopraggiungono invece dei nuovi viaggiatori sbuffanti, agitati, rumorosi, elegantissimi, strani, affannosamente accorati di non trovare più un posto da sedere.
Sono dieci o dodici uomini d’età diversa, evidentemente ricchi, ma dai modi insoliti e tutti legati da un incomprensibile interesse comune.
Fra di loro una giovane signora elegante, alta, fine, snodata nella lieve e morbida toilette nera, sotto l’ala fuggente di un magnifico cappello nero: viso pallido delicato, bocca sensuale un po’ grande, occhi conci ma brillanti, pieni di un’intelligenza allegra. Indoviniamo esibito suo marito, Paul De Ritten, bellissimo giovane, snello, occhi azzurri sotto i capelli biondi ondulati, ch’egli ricompone di tanto in tanto con le mani fine, aristocratiche, cariche di anelli antichi. Ritto davanti a noi indica e spiega ai suoi amici le grosse mine galleggianti fra le quali il piroscafo naviga ora cautamente.
A cento metri sulla nostra destra ci segue un cacciatorpediniere, lucido, metallico, geometrico, grondante di luce.
La velocità non ci dava frescura. Sonnecchiavamo dalla noia quando ci si avvicinò uno degli ultimi viaggiatori sopravvenuti, il conte Ricard, giovane, grasso, bruno, pettinatissimo, modi untuosi.
- L’isola dei baci
- Studio Editoriale Lombardo
- 15 agosto 1918
- 144 pagine
- Lire 3
- 1. — I turisti misteriosi
- 2. — Giacomo Satutto
- 3. — L’albergo della Grotta bleu
- 4. — A Londra, a Parigi, a Zurigo, a Tripoli alle calcagna di un complotto
- 5. — Un bacio notturno che non spiega nulla
- 6. — La grotta del Bove marino
- 7. — Il Congresso rosa
- 8. — Il grande discorso politico
- 9. — La catastrofe
- 10. — Il Controveleno
- 11. — L’apoteosi wagneriana
- 12. — La nuova religione internazionale
- 13. — L’intervento
- 14. — Telegrammi cifrati e decorazioni