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Lettere a F.T. Marinetti di Corrado Govoni

Lettere a F.T. Marinetti di Corrado Govoni

Il volumetto Lettere a F.T. Marinetti di Corrado Govoni raccoglie 49 lettere del poeta ferrarese, che coprono il periodo dal 1909 al 1915, e in più la stampa anastatica di Rarefazioni e parole in libertà, che Govoni dedicò a Marinetti.

È proprio nel 1909 che Govoni aderisce al Futurismo, nell’anno di nascita del movimento fondato da Marinetti, come si deduce chiaramente dal tono appassionato della prima lettera del carteggio.

Corrado Govoni (1884-1965) fu principalmente un poeta, dapprima simbolista e crepuscolare, poi, con le sue tavole parolibere, vicino al futurismo, da cui si distaccò avvicinandosi al surrealismo e all’ermetismo. Mantenne tuttavia sempre una sua identità.

Il libro è stato stampato in 1000 copie numerate.

Scopri l’opera

Estratto delle Lettere a F.T. Marinetti

1. L’approdo al futurismo

L’adesione di Corrado Govoni al futurismo ha la data del 1909. Sergio Corazzini era morto da due anni ed impallidiva il ricordo del romano «convegno di poeti, immaginato in una intimità infrangibile, evocatore di canzoni per il maraviglioso Agro o lungo i viali di una villa muta», che gli si era stretto intorno. Gli amici poeti, Moretti, Palazzeschi, Govoni, non percorrevano più l’agro romano in cerca di mestizia e di solitudine crepuscolare, benché non fosse spezzato ancora il filo di un discorso poetico comune, che si avvia a prove liriche già autonome e differenziate. A tenerne saldamente i capi, legati intorno al manifesto del Verso libero, ci aveva pensato nel 1908 Gian Pietro Lucini, che certo, anticipando l’esordio del futurismo, è responsabile di riaprire proprio sul tema della libertà metrica un dialogo ancora imprevedibile che, dalle colonne di «Poesia», avrebbe convogliato le voci dei nuovi poeti all’arruolamento futurista.

Ed è sempre Lucini il primo a dichiarare clamorosamente la rottura con Marinetti, determinando tra i lacerbiani, negli anni ’14-’15, un movimento di reazione e di diaspora irreversibile. […]

I [1909]

Mio carissimo amico,

ho letto con immenso piacere il vostro manifesto del «Futurismo».

Io sono interamente con voi, quando coraggiosamente bandite la Crociata per la liberazione del santo sepolcro della Poesia!

Io sono con voi, quando preconizzate l’avvento trionfale della lirica della bellezza dinamica, quando cantate forte l’ebbrezza divina, di sentirsi giovani, trasfusi di primavera, di eternamente rinnovarsi!

Via! o necrofili storici, archeologhi, filosofi.

Assai ci istupidimmo con le vostre nenie funebri!

Che ci importa di conoscere l’origine e la fine della nostra vita?

Le rose non sono così belle perché hanno le ore della loro fulgida esistenza contate? E se ne dolgono forse? Ma guardate come tripudiano al sole!

E via! voi occhialuti e peritosi compagni molesti, con i vostri indivisibili compassi, con le vostre indicazioni di confini. […]

  • Lettere a F.T. Marinetti
  • Libri Scheiwiller
  • Marzo 1990
  • 184 pagine
  • Lire 25.000
  • Introduzione, di Matilde Dillon Wanke
  • Legenda
  • Quarantanove lettere di Corrado Govoni a F.T. Marinetti (1909-1915)
  • Rarefazioni e parole in libertà
  • Indice dei nomi