Il Poema di Fiume, opera poetica che Marinetti scrisse dedicandola all’impresa fiumana, viene pubblicato per la prima volta nel 2019, per commemorarne il centenario.
Marinetti stesso raggiunse la città di Fiume, intrattenendo diversi colloqui con d’Annunzio, per poi fare ritorno in Italia vestito da ferroviere.
Due grandi poeti italiani, Marinetti e d’Annunzio – l’uno futurista, l’altro “passatista” –, si incontrano in uno scenario bellico che non sortirà i risultati sperati. Di quell’incontro Marinetti scrisse ampiamente nei Taccuini.
Il Poema di Fiume è il tributo all’impresa che “rimane ancora uno dei momenti più incredibili, poetici e alti della storia d’Italia”.
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Incipit del Poema di Fiume
Nell’aula del Parlamento ungherese a Budapest l’italianissimo cittadino fiumano dott. GROSSICH annuncia l’esito del plebiscito di Fiume del 30 Ottobre 1918 gridando
– Fiume italiana!
La notte del ___ i fiumani___
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attraversano l’Adriatico in motoscafo e approdando a Venezia Si presentano al Comando delle forze di mare
– Venite a Fiume subito Fiume italiana vi aspetta!
***
4 Novembre 1918 Pomeridiana brezza novembrina che seduce le gote con gli ultimi fiati intrepidi sprizzanti dagli eroici bronchi del Carso
Somenzi di pattuglia in testa alla Brigata Granatieri di Sardegna provenendo dal Piave entra a Trieste finalmente italiana
maremoto di passione patriottica con piume bersaglieresche tormentate dal burbero vento marino e dai suoi sibili di bandiera lacerata
vocìo e tumulto meridionalissimo quasi di Suk africano Ramadan sudanti muscoli gonfie gole e petti ansimanti da far saltare i bottoni della giubba
marciare correre pigiatura di soldati bimbi in vacanza con scherzi gomitate all’amico riabbellito clan Vittoria comune
correre agguantare arrampicarsi da parapetto portando in bocca fra le labbra affettuose il nome impreziosito di Fiume lontana-vicina posseduta dal cuore
***
Sagacia del Duca D’AOSTA che militarmente storicamente vuole indispensabile continuare
la marcia nell’Istria
Andare oltre
e la pattuglia dei granatieri non stremata da tredici giorni di marcia canta felice nello scoprire fantasioso continente impreveduto la città già esistente viva ma ignorata e di cui ognuno porta fra le braccia un carnale pezzo delizioso consanguineo e quindi riplasmarla senza fine tagliare coi ranghi geometrici dei due Reggimenti d’argento grigioverde quello strambo frutteto giallovermiglioturchino di belle donne fogliuto di gote mani grida ramificantisi all’impazzata di parlantine venete
– come i ze cocoli…
– che muli…
– anima mia baseme…
circolarmente per costringere spremere bere tutto e tutti con labbra golose
spasimoso
tentacolare
avviticchiante
cantare cantare cantare sorridere ridere cantare cantare cantare
lagrime occhiate di pettinate-scapigliate in un conflitto di unghie e forcine per graffiare l’aria
anch’essa da abbracciare riempire di
parole parole baci sospiri dolci torride
salive ripetere insistere amare amare
amareeeeee
Sul petto di tutte le donne ansano pubblicitariamente le parole
ITALIA O MORTE
Sulle facciate sopra-sotto finestre balconi straripanti in tutte le traiettorie e con tutte le obliquità comandano minacciano le parole
ITALIA O MORTE!
- Poema di Fiume
- Eclettica Edizioni
- 5 settembre 2019
- LX + 108 pagine
- Euro 13
- Introduzione al lettore
- Fiume: immaginario e avanguardia di Guerino Nuccio Bovalino
- Il Poema di Fiume. La coerenza della poesia di Emanuele Merlino
- Poema di Fiume
- Ringraziamenti