Venezianella e Studentaccio è una delle ultime opere scritte da Marinetti, ma pubblicata postuma soltanto nel 2013, quasi 70 anni dopo la sua morte.
La storia è ambientata a Venezia, la città che Marinetti attaccò nel suo manifesto “Contro Venezia passatista”, lanciato come volantino da lui stesso, assieme ad altri futuristi (Boccioni, Bonzagni, Carrà, Russolo, Mazza e Palazzeschi), il 27 aprile 1910 dalla Torre dell’Orologio (secondo alcune fonti dal campanile di San Marco).
Qualche mese più tardi, il 1° agosto, al Teatro La Fenice di Venezia Marinetti dirà:
… Veneziani, arrossite di vergogna e cadete giù… per formare un riparo verso il confine, mentre noi prepareremo la grande e forte Venezia industriale e militare, che dominerà sul Mare Adriatico, gran lago italiano.
Il poeta considera Venezia, «fradicia di romanticismo», una delle tre piaghe purulente amate dai forestieri, insieme a Firenze e Roma. Eppure, oltre 30 anni dopo, proprio nella città lagunare scriverà un’opera su Venezia.
Che cosa è Venezianella e Studentaccio?
È un romanzo futurista, parolibero, senza punteggiatura. Vi si riscontra il consueto Marinetti, con le sue onomatopee, i suoi neologismi, le enumerazioni a rendere la scena più dettagliata possibile. E un buon numero di tributi al fatidico “undici”.
Venezianella e Studentaccio fu dettato da Marinetti a Benedetta e alle tre figlie, quando soggiornarono a Venezia fra l’inverno del 1943 e la primavera del 1944.
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Incipit di Venezianella e Studentaccio
La laguna tutta contenta di pesare e riposare sulle sue bilance di cristallo glicine e rose straripate dai giardini ne butta il soprappiù per la finestra dentro alla cameretta di Studentaccio malsvegliato scende dal letto e giù per la scaletta fin su i gradini erbosi che liquidandosi sognano di diventare prato
— Brutta e buona notizia la nostra Venezianella ferita gravemente sarà qui fra poco in aeroambulanza ed è stata una tragica avventura poiché schizzata lontano da uno spostamento d’aria ha dovuto sanguinando nuotare fra i pescicani di Tobruk ma tu Negrone avverti Lagunelle e Lagunare e lascia stare gli Studianemici che a riceverla bene occorrono autentici futuristi
Partorita agevolmente da una candida nuvola zenitale l’aeroambulanza argentea le cui ali infantili offrono al sole un innocente grumo di sangue sceglie spiralando la sua culla di giardini conterie e lustrini per fianchi di uorniniserpenti
Forse per l’afa africana che contiene felice ammarra nel più acquatico ospedale
Pietosissime le mani degli infermieri aiutati da Studentaccio Negrone e futuristi nel portare come un grande fuso dì seta bianca la mascheratissima crocerossina morente nel bianco di una corsia che il soie ancor basso visita per il primo in camice d’oro roseo ferri chirurgici o raggi alla mano
Lentamente per non strappare gli orli delle cicatrici slabbrare i punti ricuciti ma stupore il corpo di Venezianella denudandosi si rivela senza tagli né lacerazioni ma tutto dai piedini ai capelli biondi viola per le innumerevoli contusioni
— Grazie grazie sono talmente stanca che temo di scivolare giù nella morte e poiché i miei amici futuristi possono parlare di me risparmiatevi la storia lunga della mia breve infanzia tanto più che poco vi divertirà il sapere che sono nata a Portovenere 20 anni fa da un tornio di schiume marine e sono più o meno che umana una dicono eccellente opera d’arte ma ditemi come si annunzia la giornata
Studentaccio modula lentamente
— Di seta carne miele sulle labbra [la] giornata si annunzia italianamente saporita carezzevole arguta miliardo di fragole in peata al largo turchino argenteo verde della laguna
Senza la minima lingua di scirocco appiccicoso sulla prua ampia come una aia i due marinai si scongiurano faccia a faccia di remare meglio sopra il fedele riccioluto nero cagnolino di bordo che seduto morde mosche illusorie
- Venezianella e Studentaccio
- Oscar Mondadori
- 2013
- CX + 184 pagine
- Euro 10
- Introduzione – Il Portasigarette Ritrovato di Paolo Valesio
- Il testo
- Nota al testo
- Venezianella e Studentaccio
- [Capitolo senza titolo]
- Il colorificio immateriale dei grandi mosaici
- Il deposito delle nuove forme plastiche
- Alla ricerca della dolce simultaneità
- Oscurantino e Negrone
- Alla scoperta di Venezianella introvabile
- La modella ideale. Bacio n° 1
- La modella ideale. Bacio n° 2
- La modella ideale. Bacio n° 3
- L’inafferrabile profilo
- L’isola supersolitaria
- Sedurre l’assoluto
- Zuffa fra materiali estetici di ricambio
- Uno scandalo in Canal Grande
- La Cromolitografia dell’ateismo e la fabbrica dei nuovi inchiostri
- Piedestalli di eroi n° 2
- Piedestalli di eroi n° 1
- L’esercito delle fogne alla riscossa
- Vaganti aeropitture del teatro aereo!
- Note
- Postfazione – Marinetti e Venezia: dal Romanticismo al feticismo di Patrizio Ceccagnoli