Il testo era pubblicato inizialmente nel numero del 20 aprile 1937 della rivista «La Rassegna Nazionale», Anno LIX – Serie IV. Vol. XXVI1. Il testo era a pagina 241.
Esistono due versioni di questo volumetto, una con copertina color carta da zucchero e una sulla tonalità marrone arancio.
Il volume comprende 8 tavole parolibere tratte da varie opere:
- Una pagina da Zang Tumb Tuum
- Una tavola parolibera del 1915 in francese
- Un frammento del poema “Navigazione tattile”
- L’aeropoesia “Ristorante di aeroporto” pubblicata sul N. 1 di «Stile futurista»
- Un’aero-tavola-parolibera di Pino Masnata (1933)
- Una tavola parolibera di Corrado Govoni (1915)
- Una tavola parolibera di Pino Masnata (1930)
- Una pagina da Popolo canta così di Paolo Buzzi (1920)
- Una pagina da Il libro segreto di Gabriele d’Annunzio (1921)
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1 “La tecnica della nuova poesia”, L’Arengario Studio Bibliografico.
Scopri l’opera
Incipit de La tecnica della nuova poesia
Per ringraziare Bruno Corra che nel «Popolo d’Italia» studia mirabilmente le parole in libertà del mio Poema Africano della Divisione 28 Ottobre e per confutare molte critiche credo utile precisare la nostra tecnica poetica.
Dopo avere provocato con Paolo Buzzi e Gian Pietro Lucini la lotta ed il trionfo del verso libero in Italia, dopo di avere propagandata l’estetica della macchina, cioè la macchina adorata e considerata simbolo fonte e maestra della nostra sensibilità artistica, lanciavo nel 1912 il Manifesto tecnico della letteratura futurista.
Scrivevo: «Scartando tutte le definizioni dei professori io vi dichiaro che il lirismo è la facoltà rarissima di inebbriarsi della vita e di inebbriarla di noi stessi. La facoltà di cambiare in vino l’acqua torbida della vita che ci avvolge e ci attraversa. La facoltà di colorare il mondo coi colori specialissimi del nostro io mutevole. Ora supponete che un amico vostro dotato di questa facoltà lirica si trovi in una zona di vita intensa (rivoluzione, guerra, naufragio, terremoto ecc.) e venga, immediatamente dopo, a narrarvi le impressioni avute. Sapete che cosa farà istintivamente questo vostro amico lirico e commosso?
Egli comincerà col distruggere brutalmente la sintassi nel parlare. Non perderà tempo a costruire i periodi. S’infischierà della punteggiatura e dell’aggettivazione. Disprezzerà cesellature e sfumature di linguaggio, e in fretta vi getterà affannosamente nei nervi le sue sensazioni visive, auditive, olfattive, secondo la loro corrente incalzante. L’irruenza del vapore-emozione farà saltare il tubo del periodo le valvole della punteggiatura e i bulloni regolari dell’aggettivazione. Manate di parole essenziali senza alcun ordine convenzionale. Unica preoccupazione del narratore rendere tutte le vibrazioni del suo io. Se questo narratore avrà inoltre una mente popolata di idee generali, involontariamente allaccerà le sue sensazioni con l’universo intero conosciuto o intuito da lui. E per dare il valore esatto e le proporzioni della vita che ha vissuta lancerà immense reti di analogie sul mondo. Egli darà così il fondo analogico della vita, telegraficamente, cioè con la stessa economia verbale che il telegrafo impone ai corrispondenti di guerra».
Sono nate così le parole in libertà che spaccano in due nettamente la storia del pensiero e della poesia umana, da Omero all’ultimo fiato lirico della terra.
- La tecnica della nuova poesia
- Estratto da “Rassegna nazionale”
- Aprile 1937
- 12 pagine
- Lire 3 (prezzo della rivista)
- (Prefazione)
- 1) Tavole parolibere
- 2) Parole in libertà
- 3) Parole in libertà di aero poesia