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L’aeropoema di Gesù

L’aeropoema di Gesù

L’aeropoema di Gesù è un’opera creata nel 1943-44 – anzi, dettata da Marinetti e trascritta da Benedetta Cappa (Nuova antologia, Volume 568, 1992) – ma pubblicata postuma soltanto nel 1991 a cura di Claudia Salaris. Dunque una delle ultime concepite dal poeta.

Da Marinetti anticlericale che propugnava lo svaticanamento dell’Italia al Marinetti spirituale?

È vero che uno dei punti fermi della politica di Marinetti e dei futuristi era l’anticlericalismo, come l’abbandono della monarchia, ma la figura di Gesù entra più volte nelle opere del poeta, come ne L’aeroplano del Papa, del 1914:

Non sono più l’adolescente dal cuore ondeggiante
e dalle mani inquiete, che piangeva
per non avere che un corpo acido
da dare a chi?… a nessuno, a Gesù Cristo,

O nel racconto “Il confessionale di odio” della raccolta Novelle colle labbra tinte del 1930:

Non è forse con sensualità cocente e con fremiti verginali che certe donne cattoliche si inginocchiano davanti al cuore vampante del soavissimo Gesù nell’afa profumatissima di una cappella nel mese mariano?

E nel Poema africano della Divisione “28 ottobre” del 1937, dove Marinetti dice di festeggiare il Natale «traendo dalla stalla di Betlemme insegnamenti»:

Il bambino Gesù già contiene nel suo sforzo di vita redenzione calvario croce resurrezione immortalità tutto il Divino sulla terra fatto carne respirante gemente come noi
[…]
Il bambino Gesù contiene in sé lo slancio di redimere espiando colpe non sue e morendo per una ideale realtà la patria

E infine, nel giugno 1941, su «Mediterraneo Futurista», Marinetti pubblicò «15 punti per la ideale formazione dello scrittore cattolico», in cui di nuovo compare la figura di Gesù:

Sistematica ma sempre commossa poetizzazione di tutti i luoghi e di tutte le cose visitate o toccate da Gesù.

Un testo in parte autobiografico

Per Marinetti vita e opere sono un binomio inscindibile. Leggendo i suoi romanzi, i racconti, i poemi, i manifesti perfino, vi troviamo disseminati qui e là, seppur a volte con cenni appena dipinti, eventi, fatti, cronache della sua vita.

E così nell’Aeropoema di Gesù, la cui prima parte è dedicata a tre luoghi ben precisi della vita del poeta: Parigi, l’Etiopia e Milano. Non vera autobiografia, certo, ma narrazione che prende vita dalle esperienze e memorie del poeta per restituire un messaggio filosofico, mistico, divulgativo del Futurismo.

Scopri l’opera

Incipit de L’aeropoema di Gesù

Mio buon Gesù salva l’Italia Benedetta Vittoria Ala Luce Marinetti e permetti che la penisola da te riscolpita coi tuoi Santi Passi possa tributarti gli elogi dovuti con tutto il suo genio creatore letterario artistico filosofico scientifico

Ti offro i miei desideri i miei pensieri e tutte le audacie tenaci eroiche del mio spirito umile che tutto deve a te

Le notti del pensiero della voluttà e dell’eroismo si inginocchiano nell’infinito

La notte parigina dei Campi Elisi

Aveva il più spirituale e arguto profilo fiorentino italianizzato dall’intonazione arguta della voce nel parlare la lingua di Dante la bellissima e flessuosa trentenne ebrea Marie Cornwalis September moglie del banchiere che fu a lungo il dominatore della borsa di Parigi e distrattamente palleggiando una quadruplice collana di perle valutata un milione aveva l’abitudine sbrigare ogni mattina col suo gobbo occhialuto d’oro calvo amministratore ebreo toelette gioielli modiste opere di carità processi terrieri ed esigenze meccaniche del suo sfarzoso automobilismo da corsa e turismo che l’allontanava spesso da Parigi per l’Italia da teneramente abbracciare con le ruote veloci come diceva a me

A me Poeta italiano erano e sono riservate le due serate che utilizza correggendo un Suo meditato libro sulla letteratura moderna intitolato Da Dante a Marinetti il quale [sic] raffinatamente con sintetiche discussioni che tutte desiderano essere conclusive si svolgono nel suo salone di velluto turchese tendenzialmente mediterraneo arricchito e confortato da mobili di lacca scarlatta cinese propiziatori di studio e lieti umorismi voluttà precise e abbandoni di fiori tropicali in un balcone la cui intimità coi fogliami dei Campi Elisi vende in questa notte del 14 luglio insieme voluttuoso rivoluzionario guerriero diabolico e anche se Dio vuole melodiosamente mistico

La nostra amicizia letteraria pepata di sensualità rara e impazzita di originalità rischiava di spumeggiare superficialmente alla moda parigina ma l’incrudelisco sistematicamente con la mia ambizione che vuol occupare il Suo magico corpo già perfetto e che Parigi perfeziona a colpi di un ruvido desiderio di felicità sempre più massiccia fuori dalle ironie e dagli scetticismi in un amore sondato e scavato fino alle lagrime della pazzia

  • L’aeropoema di Gesù
  • Editori del Grifo
  • novembre 1991
  • 108 pagine
  • Lire 25.000
  • LE NOTTI DEL PENSIERO DELLA VOLUTTÀ E DELL’EROISMO SI INGINOCCHIANO NELL’INFINITO
    • La notte parigina dei Campi Elisi
    • La notte etiopica
    • La notte milanese
  • PARLANO FRA LORO DELLA CASA DEGNA I PAESAGGI DELLA GIUDEA
  • PURIFICATI O ITALIA PER OFFRIRE A GESÙ LA CASA DEGNA
    • La carne dei vulcani
    • Strapiombi d’ambizione sulle masse
    • Poggi beati di nuove aureole
    • Strade che cercano Gesù
    • Alte pareti lisce di innocenza vergine
    • I cuori delle velocità e la loro carlinga pronta
  • Note
  • Nota al testo
  • Appendice
  • 15 punti per la formazione dell’ideale scrittore cattolico
  • Nota bio-bibliografica