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Scelta di poesie e parole in libertà

Scelta di poesie e parole in libertà

Il volume, numero 128 della collezione “Raccolta di breviari intellettuali”, è un’antologia del 1918 curata da Marinetti che comprende due parti:

  1. “Versi liberi”, con “Il demone della velocità” tratto da Distruzione, e una selezione da La Ville charnelle, opera che più tardi, nel 1921, vedrà una traduzione in italiano dal titolo Lussuria velocità;
  2. “Parole in libertà”, con “Treno di soldati ammalati” e “La Battaglia di Tripoli”, tratti da Zang tumb tuuum.

La collezione di questi volumetti “taschinabili” fu lanciata da Umberto Notari per offrire letture letterarie e propagandistiche ai soldati italiani durante la Prima guerra mondiale.

Due anni prima, nel 1916, per la stessa collana Marinetti aveva curato la prima traduzione delle poesie di Mallarmé: Mallarmé, Versi e prose.

Scopri l’opera

Incipit di Scelta di poesie e parole in libertà

Il demone della velocità

1. Le Terrazze dell’amore

L’anima mia insaziata s’abbeve di gioia
nella frescura vermiglia e succulenta delle verzure,
là in alto sull’aerea terrazza che domina
la città crepitante di luce e traboccante d’ombra
ed il gnu u porto dall’alberature aggrovigliale
fingenti una fumosa battaglia di scheletri!…

La terrazza divenne per noi un serbatoio d’azzurro,
immateriale bacino ove l’acqua
vergine della sera s’accoglieva pensosa,
in tondo, misteriosamente…

L’anima mia insaziata s’abbeverò di gioia
a quelle balaustrate, là in alto. Ira l’involarsi
dei nostri baci e la fumosa
fantasticheria de’ tuoi grandi occhi azzurri,
a lungo prigionieri nelle fornaci del Giorno…
de’ tuoi grandi occhi azzurri che si liberano
nello spazio, quando la notte cala!…

Oh! come incatenare i nostri cuori
già ebbri di seguire la dolce carovana
delle nomadi stelle, e il loro trotto
sfavillante, su, su, per le chine del cielo,
e i loro agili raggi che vibrano e tintinnano,
al crepuscolo, come sonagli d’oro
sul deserto dei mari?…

Oh! come incatenare i nostri cuori
già ebbri di vivere in pace tra i fuochi sparsi
delle stelle accampate come un’orda barbarica
sulle cime lontane?…

Io mi ricordo di te, chiaro volto inargentato
dal vaporar delle lagrime, bel giglio sbocciato
nelle profondità orribili della mia tristezza…
bel volto che l’alito azzurro dell’infinito
a quando a quando agitava
sullo stelo del tuo corpo ideale!…

Ahimè! fra altre braccia, su altri seni
inesplorati, il inni cuore pesante
ancora s’abbandona, inebbriato,
alla possente altalena dell’ amore
su cui un giorno ondeggiarono l’anime nostre
con languore e violenza a volta a volta…

Malgrado la monotona identità delle spiagge
costeggiate dalla noia di mi eterno viaggio…
malgrado l’identità delle labbra in amore,
ora su altri seni inesplorati
il mio nero cuore affonda e riaffonda!…
Così un tempo, amor mio, nella tua carne stanca,
cercai oblio nelle vulcaniche
profondità della lussuria, spezzando
l’orgoglio del pensiero in mille bieche manie,
e curvando la schiena, come uno schiavo,
sotto il flagello della Morte!…

  • Scelta di poesie e parole in libertà
  • Istituto Editoriale Italiano
  • luglio 1918
  • 234 pagine
  • Lire 3
  • Versi liberi
    • Il demone della velocità (da Distruzione)
    • Una selezione (da La Ville charnelle)
  • Parole in libertà
    • Treno di soldati ammalati (da Zang tumb tuuum)
    • Battaglia di Tripoli (da Zang tumb tuuum)