Quando un uomo col Carneplastico incontra un uomo col maccherone, l’uomo col maccherone è un uomo morto
Non è il titolo di uno spaghetti western, ma la sceneggiatura adattata a molte cene futuriste organizzate da Filippo Tommaso Marinetti all’alba della sua crociata contro la pastasciutta.
Era il 15 novembre 1930 quando tra i tavoli del ristorante milanese Penna d’Oca Effetì esplose un colpo di rivoltella contro un piatto di spaghetti.
Quel colpo di pistola sancì l’inizio della sfida lanciata all’amidacea mistura anticipando il “Manifesto della Cucina Futurista” pubblicato sulla «Gazzetta del Popolo» di Torino il 28 dicembre dello stesso anno.
Oggi una performance del genere, soprattutto alla vista dell’incredibile foto di cui stiamo per parlarvi, sarebbe costata a Marinetti una serrata campagna di scherno sui social. Si sarebbero sprecate parodie e titoli ironici come Una pistola per Maccaronetti, Per qualche spaghetto in più, Giù la forchetta, Pastashootta, Agguato al Biffi…
La foto ritrae infatti – o ritrarrebbe – Marinetti paparazzato nel ristorante Biffi di Milano, mentre pregusta una generosa forchettata di spaghetti. Per tutti fu la prova schiacciante che Effetì privatamente s’ingozzasse di pastasciutta in barba ai proclami di un Manifesto in cui egli stesso condannava la pasta come «antivirile vivanda passatista […] un’assurda religione gastronomica»1.
Lo scatto fece il giro di giornali e ristoranti. Alcuni chef infatti lo esposero nei loro locali a mo’ di beffa, e la derisione popolare fece il resto: «Marinetti dice basta, messa al bando sia la pasta, poi si scopre Marinetti che divora gli spaghetti»2.
Nonostante sia ben fatta, noi crediamo fermamente che la foto sia un falso.
Evidentemente l’inesistenza dei social costrinse i detrattori dell’epoca a ricorrere alla satira, alle vignette, e a più fantasiosi tentativi di sfottò come l’utilizzo di sosia e fotomontaggi.
È infatti lo stesso Effetì in La cucina futurista, a sostenere che «apparvero sopra alcune riviste a grande tiratura, fotografie di Marinetti nell’atto di gustare la pastasciutta: erano montaggi fotografici eseguiti da esperti avversari della cucina futurista»3.
Perché tanto accanimento?
Uccidiamo la pastasciutta
Ispirata e sostenuta anche da Mussolini, la crociata contro la pastasciutta aveva finalità salutistiche, economiche e autarchiche. L’abolizione della pasta dalla dieta italica doveva liberare gli stomaci e l’Italia intera dal costoso grano straniero, e favorire l’industria del riso, glorioso e più salutare prodotto nazionale.
Marinetti promosse aerovivande e bocconi simultanei, alcuni dei quali dall’aspetto virile come il Carneplastico, una portata – è vero – dalla presenza assai gagliarda e pensata per un combattente italico (un polpettone cilindrico molto allusivo), ma considerata dal popolo un’alternativa poco appetibile rispetto al più tradizionale amidaceo maccherone.
Da tutto lo Stivale si levarono unanimi polemiche e furibonde proteste al grido di sacrilegio, e la svolta gastronomica di fatto non ci fu. La passat[ist]a di pomodoro sui maccheroni ebbe la meglio sugli aerobanchetti e sulle ricette futuriste, decretando non solo la sconfitta del duello (un duello breve, terminato troppo al dente), ma lasciando nel piatto dei futuristi l’amaro sapore del tradimento.
È qui che la nostra analisi arriva, anche se in ritardo di 92 anni, come il cacio sui maccheroni.
Maccarone, io ti distruggo adesso
Tanto per cominciare la foto, come sostengono tutti, non è mai stata scattata al ristorante Biffi.
Il Biffi era un elegantissimo ristorante ubicato all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, nel quale ci si aspetterebbe un allestimento raffinato e signorile. Impensabile trovare sui suoi tavoli il tipico fiasco di vino rivestito di paglia intrecciata!
Altri particolari, come la balaustra con il pilastrino di cemento sullo sfondo, ci confermano che il Biffi di Milano è da escludersi categoricamente. L’equivoco nasce dal fatto che lo chef del Biffi espose la foto incriminata all’ingresso del suo ristorante per divertire ospiti e avventori.
E, dunque, in quale ristorante Marinetti è stato colto… con le mani in pasta?
Dopo un minuzioso riscontro effettuato comparando diverse cartoline d’epoca, la conclusione è che trattasi dello scenografico Ristorante Grotta Palazzese di Polignano a Mare.
Siamo in provincia di Bari e otteniamo la conferma in un articolo apparso sul «Giornale d’Italia» del 19 luglio 1936. Marinetti si trovava a Bari per inaugurare la III Mostra Sindacale, e fu invitato in gita a Polignano per una “colazione” alla Grotta Palazzese.
Durante la colazione regnò la più schietta allegria e la più animata conversazione. […] Il Fascio con gentile pensiero offrì un gran numero di cartoline riproducenti le varie bellezze della cittadina. Gli ospiti tutti pregarono allora S.E. Marinetti di apporre la sua firma alle cartoline e l’illustre Accademico aderì alla richiesta firmandole tutte.4
Le cartoline appaiono in primo piano accanto alla mano sinistra di Marinetti. Alle sue spalle, la balaustra e pilastrino confermano anno e luogo.
Ora osserviamo la forchettata di spaghetti: essendo prospetticamente in terzo piano e più arretrata rispetto alla mano sinistra, risulta inverosimilmente troppo nitida rispetto al resto. La mano stessa che impugna la forchetta appare in una posizione improbabile, infatti gli autori del fotomontaggio si sono ben guardati dal mostrarla, tagliando lo scatto subito prima.
E l’atteggiamento di Marinetti non è quello di chi sta per assaporare un piatto di spaghetti. La bocca semichiusa non si appresta ad accogliere la generosa forchettata, e gli occhi sembrano guardare più in basso. Con l’utilizzo di modelli anatomici 3D e di alcuni software ad uso forense capaci di analizzare lo spettro luminoso, abbiamo evidenziato anomalie e zone non uniformi, decisamente poco amalgamate al resto. Anomalo anche il “rumore” su tutto il lato sinistro.
Continuarono a chiamarlo virilità
La nostra conclusione è che Marinetti sia stato vittima di un vile fotomontaggio passato alla storia come uno scoop. I cospiratori mangiamaccheroni osteggiarono la crociata contro la pastasciutta tentando di macchiare (di salsa) la coscienza (e la camicia nera) di un Filippo Tommaso Marinetti che invece rimase fedele alla virilità in tavola.
Noi riteniamo che Marinetti fosse ritratto mentre era intento ad autografare le cartoline menzionate nell’articolo, e che la spaghettata sia stata aggiunta artificiosamente dai pastasciuttari.
E se proprio Effetì si concesse segretamente alla pastasciutta, a noi piace pensare che fosse solito farlo inforchettando fumanti matasse di Tripoline.
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1 «Gazzetta del Popolo», 28 dicembre 1930.
2 Il pezzo apparve su un non identificato giornale satirico dell’epoca e rimbalzò poi ovunque.
3 F.T. Marinetti, La cucina futurista, Sonzogno, 1932, p. 138.
4 “L’Accademico Marinetti, il Prefetto e il Vice Federale visitano Polignano al Mare.” «Giornale d’Italia», 19 luglio 1936, Beinecke Rare Book and Manuscript Library.
Daniela, classe ’77. Patriottista militarista aspirante futurista. A volte turista.
Commenti, fischi, applausi, zuffe
L'Orsa elettrica
Grazie per avermi ospitata nell’aerosito, per me è un onore 🙂
PS: oggi risotto a pranzo 😛
Daniele Imperi
Grazie a te per l’articolo futurista, che scredita i detrattori del poeta combattente e fa luce su un pezzo di storia italiana e marinettiana.
Raffa. Aschi
Complimenti è il più bel aerosito del mondo.
Daniele Imperi
Grazie, Raffa, e benvenuta.
Daniele Imperi
Grazie, Raffa, e benvenuta.