Il Manifesto futurista ai salernitani – redatto da Mario Hyerace, Alfredo Trimarco, il giornalista Ugo Fruscione e Giacomo Mattia (personaggi più rappresentativi del futurismo salernitano) – fu pubblicato il 10 settembre 1922 sulla rivista mensile «È permesso?», periodico «artistico, umoristico e pupazzettato».
I temi trattati riprendono quelli del manifesto futurista “Ai giovani VIVI di Romagna!”, firmato da Mario Hyerace (figlio del questore di Ravenna), Vittoria Cervantes, Tito Testoni e Renzo Valli, del Movimento Futurista Italiano (Gruppo Romagnolo).
Entrambi i manifesti ribadiscono i temi classici dell’ideologia marinettiana: la lotta al passatismo e alla tradizione e l’esaltazione della modernità e della guerra.
Il movimento futurista a Salerno non aveva un proprio periodico, ma pubblicava i propri testi su «È permesso?».
Salerno vide anche la nascita di un gruppo politico futurista nell’agosto 1919 (una sezione del partito politico futurista fu fondata da Mario Hyerace), che aveva un proprio giornale aperiodico diretto da Eugenio Berri, «Fiamma», la cui prima uscita avvenne l’11 agosto 1919, in pieno rispetto della tradizione marinettiana, concludendo la sua breve avventura il 25 settembre.
«Fiamma» cambiò tre volte il sottotitolo, passando da «giornale italianista, sportivo, letterario» a «settimanale letterario sportivo dei combattenti futuristi» a, infine (a partire dal quarto numero), «fiamma dei combattenti, mutilati e invalidi di guerra che brucia e illumina», avendo sostenuto l’impresa fiumana di d’Annunzio.
La visita di Marinetti a Salerno
Marinetti inaugurò la mostra futurista del pittore Enrico Prampolini, con un discorso tenuto alla fine di settembre al cinema-teatro Elisa, al corso Vittorio Emanuele II.
Anche Cangiullo intervenì alla serata, davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta che, seppur non completamente favorevole al futurismo, fu comunque disposto ad ascoltare i due futuristi.
Marinetti parlò della grande diffusione del futurismo in Italia e all’estero, dello svecchiamento dell’arte italiana grazie alle innovazioni e alle ricerche artistiche dei futuristi, delle conquiste della pittura futurista – lodando l’ambiente romano rappresentato da Balla, Depero e Marchi – e quindi di scultura, musica, architettura.
A fine serata si tenne un banchetto al ristorante Santa Lucia, in cui presenziarono Marinetti, Cangiullo, Prampolini e Hyerace.
Manifesto futurista ai salernitani
Salernitani!
A giorni il poeta Marinetti, l’«Indomabile» maestro del Futurismo sarà fra noi, per inaugurare la Mostra d’Arte del pittore futurista Prampolini1.
Una ventata di giovinezza passerà su la vecchia Salerno il 22 Settembre.
I passatisti s’accorgeranno quanto vivo sia ancora il futurismo: forte e ricco di esuberante giovinezza. Dopo 13 anni di lotte siamo più forti di prima, più vivi di prima.
Non ci ha fermati né le sfottiture, né le risa, né i «vegetali» dei retrogradi imbecilli.
Abbiamo vinto le più belle battaglie nelle piazze e nei palcoscenici affrontando i pubblici per lo più inviperiti contro di noi e sostenendo così – 10 contro 1000! – le nostre idee, anche quando è occorso, con i cazzotti.
Ma oggi finalmente, non notiamo più nel pubblico l’incomprensione del primo momento per le nostre idee: incomprensione a volte, ma per lo più partito preso! Le nostre idee si sono affermate, han trionfato ovunque: dopo centinaia di esposizioni, migliaia di conferenze.
La nostra guerra da noi voluta ed eroicamente combattuta ha dato l’ultimo tracollo alla vecchia mentalità italiana.
Il futurismo – oggi – è «entrato» definitivamente nella vita italiana.
I migliori scrittori odierni sono usciti dal futurismo o da esso influenzati.
Ma oltre una letteratura abbiamo anche creato una nuova pittura e l’arte decorativa futurista è ormai realizzata.
In tutte le maggiori città d’Italia si trovano numerosi locali pubblici decorati dai nostri artisti.
Il futurismo nel suo programma totale è un’atmosfera d’avanguardia; è l’amore del nuovo; è un nuovo modo di vedere il mondo; una nuova ragione di amare la vita; una bandiera di gioventù e di forza; un colletto d’acciaio contro l’abitudine dei torcicolli nostalgici.
È con noi:
chi è contro l’accademia e lo scolorismo, chi vuole la liberazione dello spirito dai vecchi legami e da tutte le tradizioni imbecilli. Chi è contro tutte le vecchierie.
Noi disprezziamo tutto ciò che è:
vecchio – pedantesco – statico – plagiario – vile.
Salernitani, attendiamo la vostra adesione.
Il Club futurista salernitano
Fonti
- Beinecke Rare Book and Manuscript Library, “Libroni” on futurism
- I Luoghi del futurismo, 1909-1944, atti del convegno nazionale di studio, Macerata, 30 ottobre 1982, Multigrafica, 1986.
- Giovanni Zaccherini, “Il risveglio futurista di Ravenna”, meer.com, 5 marzo 2018
- Antonio Lucio Giannone, Ricognizioni novecentesche, Edizioni Sinestesie, 2020
- Prampolini Enrico, L’Arengario, Studio Bibliografico
- Erminio Fonzo, Il fascismo conformista. Le origini del regime nella provincia di Salerno (1920-1926), Paguro, Mercato San Saverino (SA), 2011
- Unsigned Article. “L’Entusiasmo di Salerno per Marinetti” No Source, 1922. [2832-1]. 1922. https://collections.library.yale.edu/catalog/10653038
- Il Club Futurista Universitario. “Manifesto Futurista Ai Salernitani.” [1922]. [2821-2]. 1922. https://collections.library.yale.edu/catalog/10653019
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1 La mostra futurista fu organizzata da M. Hyerace e U. Abundo.
Sono un appassionato di opere di F.T. Marinetti e di Futurismo in generale. Nella vita scrivo articoli per blog, curo testi per siti aziendali e correggo bozze. Ho curato un aeropoema inedito di Marinetti.
Commenti, fischi, applausi, zuffe
L'Orsa elettrica
Passo spesso davanti all’edificio abbandonato dell’ex cinema Elisa. Pensa che dagli anni ’50 cambiò nome in cinema “Astra”, ti dice qualcosa il nome? 😉
Anche il ristorante/bar Santa Lucia è ancora al suo posto, ma non c’è più nulla dei vecchi fasti di quella grande epoca.
Bello sapere che Effetì è stato anche da queste parti 🙂
Daniele Imperi
Peccato sia abbandonato… “Astra e il sottomarino” di Benedetta 🙂
Il ristorante è stato modificato?
L'Orsa elettrica
Ammodernato e nascosto da una serie di locali acchiappa turisti. Dell’epoca è rimasto solo il font nel logo 😀