Scrive Marinetti nella sua autobiografia a corredo dell’antologia Scatole d’amore in conserva:
Tengo alla Tribune Libre des Femmes di Parigi una vittoriosa Conferenza sul Futurismo e Fascismo contro una massa di antifascisti.1
Secondo Vanja Strukelj Marinetti aveva tenuto la «conferenza Futurismo o passatismo, fascismo o antifascismo»2 alla Tribune Libre des Femmes3, ma questa è l’unica fonte a riportare un titolo simile.
L’inedito guerresco di Marinetti
Il titolo di questo testo inedito ribadisce quel “motto” marinettiano ormai famoso, che apparve per la prima volta nel 1909 nel “Manifesto del Futurismo”. Al punto 9 leggiamo infatti:
Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertarî, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
Più tardi, nel 1915, Marinetti per ovvie ragioni (interventiste) dedicò ampio spazio alla glorificazione della guerra, pubblicando sia il manifesto “Per la guerra, sola igiene del mondo” sia un libro di propaganda bellica, l’antologia di testi Guerra sola igiene del mondo.
Sulla rivista «Mediterraneo futurista» del luglio/agosto 1941 il poeta combattente definì il suo motto “pensiero-grido-libro”.
Il presente testo è il resoconto di un evento parigino cui Marinetti partecipò assieme al poeta Luciano Folgore e al pittore Enrico Prampolini. La guerra vi entra per una banale domanda posta al poeta combattente da Marie Laparcerie, durante una conferenza tenutasi alla Tribune Libre des Femmes.
E alla risposta di Marinetti scoppia il putiferio.
Nota al testo
Il dattiloscritto di 6 pagine, numerate da 1 a 6, è battuto su carta intestata della Reale Accademia d’Italia e presenta alcune correzioni redatte a penna. Gli originali sono conservati in Filippo Tommaso Marinetti Papers. General Collection, Beinecke Rare Book and Manuscript Library.
In testa al primo foglio, vergati a penna e sottolineati due volte, sono presenti il titolo (Ancora una volta “Guerra sola igiene del mondo”) e, alla riga sottostante, il sottotitolo (Un’assemblea di donne parigine nel 1926).
Ancora una volta “Guerra sola igiene del mondo”
Un’assemblea di donne parigine nel 1926
Nella primavera del 19264 proponendomi di parlare con la Signora Laparcerie5 direttrice della “Tribuna Libera delle Donne” grande associazione parigina che riuniva settimanalmente un numerosissimo pubblico elegante per contradittori su problemi filosofici politici o sociali feci capolino all’uscio dell’immensa sala gremita con l’intenzione di non entrarvi
Ma la voce della Signora Laparcerie mi chiamò dal palcoscenico con tale irruente gentilezza che accettai di sedermi sotto la ribalta pur dichiarando agli amici futuristi Enrico Prampolini6 e Luciano Folgore che mi avevano seguito la mia ferma intenzione di non partecipare al dibattito
La Signora Laparcerie con molti elogi annuncia al suo elegantissimo incipriatissimo policromo pubblico quasi tutto femminile che il grande Poeta futurista italiano Marinetti si sarebbe pronunciato sul grave problema espresso con queste parole
dare o non dare ai bambini dei giocattoli guerrieri7
Rifiuto dicendo
– Non voglio entrare in una discussione così spiccatamente francese dato che la mia Patria l’Italia non si è mai posta né credo si porrà mai un simile problema
Mentre la Signora Laparcerie insiste nel volere ad ogni costo il mio giudizio in proposito m’informo ed esplorando la tumultuante sala constato che quelle circa duemila signore parigine sono tutte ferocemente armate di pacifismo da accettare come presidente dal dibattito un pallido stremato vecchio generale a riposo il cui abito borghese non corregge anzi sottolinea la sua fama di ex comandante della piazzaforte di Maubeuge da lui consegnata al nemico nel 1870 e per questo processato e minacciato di fucilazione8
Con un impeto battagliero tutte insieme nell’arruffìo delle penne delle sciarpe e dei ventagli a gridare insieme
– Parli sì parli il Poeta Marinetti vogliamo sentire l’opinione di un grande italiano di un Poeta e di un futurista meglio ancora ci dica se come crediamo i giocattoli guerrieri eccitano o non eccitano l’istinto sanguinario nei bambini preparando così la maledetta guerra
Le insistenze della Signora Laparcerie e la mia riluttanza a rimanere neutrale m’imposero di prender la parola sbrigativamente
– Vi ripeto che la questione non m’interessa e sono stupito che interessi tante donne francesi ma se voi volete sapere proprio il mio pensiero ve lo sintetizzerò ricordandovi le prime manifestazioni di vita dei cagnolini appena nati sul ventre della cagna madre la quale diventa il campo di battaglia dei neonati ancora ciechi preoccupati di battersi con crudeltà fra di loro per la conquista della quasi sempre umida mammella straricca di latte e avrete osservato che subito uno appare il più forte il più deciso il più esperto di una elementare arte di guerra e quindi anche esempio di violenza battagliera ben più di qualsiasi giocattolo guerriero
Un frastonante scoppio di strilli femminili con ingiurie fischi e risate ironiche copre le mie parole
– Siete un barbaro medioevale e un passatista archeologico noi non siano dei cani
– Né delle cagne
– Abbasso la fecondità delle donne se deve generare la guerra
– La Patria è un vecchio motivo retorico
– Non ci aspettavamo da un grande poeta futurista questa vostra condanna d’ogni progresso e d’ogni civiltà
Affrontando allora la sibilante e insolentissima bufera di oratori improvvisati e di signorine battibeccanti risalgo sul palcoscenico e preciso
– La suprema civiltà è la patria perfezionata e ingigantita
Rispondono in coro molte donne
– Siete decisamente un passatista
– No sono il futurista di un futurismo che considera la Patria come una divinità e la Bandiera come una stoffa sacra per la quale si deve se necessario morire
Preso nel vorticoso rigurgito dei sibili e di rabbiose schiume di un’eloquenza indemoniata come l’albero maestro di una nave che non cede contrattacca e scavalcando va insisto
– Non eviterete mai la guerra fenomeno cosmico fondo eccitatore e sublimatore d’ogni razza sana e virile
Pur sotto la grandine delle contumelie virulenti allenato come sono alle tempestose serate futuriste nei teatri in rivolta distinguo fra lo scintillìo e illustreggiare delle agitatissime tolette9 spalle braccia mani nude a ventaglio i due grandi occhi neri inumiditi di lacrime di una bella signora in lutto
È la sola francese a me favorevole in tutta la sala e la sento ansiosa di dirmelo e di ripetermi una sua misteriosa e dolorante lode tutta sua e disperata cosicché preso da una subitanea irritazione risalgo sul palcoscenico e raddoppiando la forza dei polmoni riesco a far sentire esattamente queste parole
– Avevo dimenticato di dirvi che ho recentemente appreso una notizia di carattere industriale molto interessante dunque sappiate che a Lipsia si lavora giorno e notte in una grande fabbrica per la standardizzazione di un sorprendente e sensazionale giocattolo costruito evidentemente per voi donne francesi e questo giocattolo è un grazioso coniglio in velocità10
Formida[bi]le scossone sonoro della sala
– Vedo che avete ancora un piccolo residuo di orgoglio patriottico
Rispondono le donne
– Noooo ma voi siete un sanguinario
Mentre scendevo dal palcoscenico con la mano destra in tasca e sorvegliando con gli occhi e respingendo i molti oratori e le molte donne dalle bocche veementi finii per accorgermi di una bocca inumidita dalle lacrime che mi baciava la mano sinistra ed era lei la francese in lutto vedova di guerra mormorante
– Grazie che vergogna la nostra e dire che soltanto voi un italiano ha difeso oggi la Francia in questa sala di canaglie
—
1 Scatole d’amore in conserva, Edizioni d’arte Fauno, 1927, p. 24.
2 “Nel nome del Costruttivismo. Storie di s/confine tra Italia e Jugoslavia negli anni Venti”, p. 5.
3 «La Tribune Libre des Femmes» era un’associazione libera e indipendente, attiva fra il 1926 e il 1927, creata per promuovere l’emancipazione delle donne attraverso il libero scambio di idee.
4 Marinetti si è sposato il 14 aprile 1926 e tra maggio e luglio dello stesso anno era in Brasile e Argentina per una serie di conferenze sul Futurismo. Dunque la conferenza alla “Tribune” dev’essersi tenuta fra marzo e la prima metà di aprile o tra fine aprile e inizi maggio.
5 Marie Laparcerie (1878-1959) scrittrice, giornalista (usò gli pseudonimi di Marie Gex e Marie Nonette) e docente femminista. Fondò con la sorella, l’attrice, poetessa e regista teatrale Cora Laparcerie (1875-1951), “La Tribune Libre”, una serie di conferenze, dette contraddittori, tra relatori su argomenti legati al femminismo.
6 Prampolini è a Parigi già dal 1925 e vi rimarrà fino al 1937.
7 È del dicembre 1940 il manifesto firmato da Marinetti “Il poema dei giocattoli guerreschi”, pubblicato sul Mensile del Sindacato Nazionale «Autori e Scrittori», in cui il poeta combattente ricorda questa giornata:
«Ammiro un carrista italiano nella sua testuggine motorizzata sulle rampe del Parnaso Altri giocattoli guerreschi e altre immagini ho costruito nelle capitali del mondo e a Parigi in Via Drouot nella «Tribuna Libera delle Donne» dovetti regalarne una a 3.000 parigine che affannosamente discutendo contro l’uso dei giocattoli guerrieri esigevano il mio parere
Dichiarai che la guerra è un fenomeno cosmico e che i bambini inventano tali giocattoli e accusato di medioevalismo passatista sanguinario prometto loro giocattolo ad arte seriato un coniglio in velocità».
Il testo è anche riportato nell’opera L’esercito italiano. Poesia armata del 1942, ma Via Drouot è sostituita con Via Proust.
8 Si ignora chi sia questo comandante. Marinetti potrebbe essersi confuso con il generale Joseph Anthelme Fournier (1854–1928), che fu processato nel 1920. Governatore della roccaforte di Maubeuge, il 2 agosto 1914 segnalò per telegramma al Ministro della Guerra i difetti della fortezza e la relativa incapacità di resistere ai bombardamenti dell’artiglieria pesante, ma non venne ascoltato. L’8 settembre si arrese ai tedeschi. In seguito fu definito codardo e secondo lo Stato Maggiore fu il responsabile della sconfitta. Fu infine fu assolto il 18 maggio.
9 Si intende in questo caso l’abito o l’acconciatura femminile elegante.
10 Vedi nota 7.
Sono un appassionato di opere di F.T. Marinetti e di Futurismo in generale. Nella vita scrivo articoli per blog, curo testi per siti aziendali e correggo bozze. Ho curato un aeropoema inedito di Marinetti.
Commenti, fischi, applausi, zuffe
L'Orsa elettrica
Che burlone, muoio dal ridere al pensiero che Marinetti si trovasse “per caso” sull’uscio (“con l’intenzione di non entrarvi”) di quella sala gremitissima 😂
E quanto avrei voluto esserci per vedere le facce delle gentildonne francesi “armate di pacifismo” (il pacifismo è un abito che proprio non calza sui francesi). Che poi la trovo un’espressione geniale e anche maledettamente attuale! Davvero sollazzevole questo documento che hai ripescato dalla Yale! 😉
È inutile che io ti dica che da piccola giocavo con soldatini, vero?
Daniele Imperi
In effetti… ti pare che, stando a Parigi, non sapesse di cosa avrebbero parlato?
Magari sperava proprio di essere chiamato in causa.
L’espressione “armate di pacifismo” si addice a molti pacifisti.