Nel 1938 Marinetti dà alle stampe… anzi, dà voce a un breve romanzo futurista, Amanti simultanei. La storia si divide non in due parti come in un consueto e tradizionale romanzo scritto, testuale, bensì in due facciate.
L’ambientazione è coloniale: la guerra d’Etiopia è terminata da un anno mezzo e Marinetti la ricorda nelle sue opere (cfr. Il poema africano della Divisione “28 ottobre”, Mondadori, 1937).
Amanti simultanei: quando il romanzo si ascolta su un disco
Marinetti crea un neologismo – non una novità per il poeta: il verbo discare, rendere, cioè, un testo su disco.
Totalmente dialogato, come in un dramma teatrale – anche questa non è una novità, basti pensare al romanzo Il club dei simpatici (Hodierna Editrice, 1931) – Amanti simultanei è un’avventura coloniale, ma anche fantastica: Marinetti, oltre a personaggi in carne e ossa (fra cui egli stesso), mette in campo il Kümmel, un liquore valdostano al cumino, e la radio.
Il manoscritto
Al Getty Research Intitute di Los Angeles è conservato il manoscritto o, meglio, il dattiloscritto di Marinetti, redatto in inchiostro blu in 5 facciate con correzioni a penna e a matita.
Tuttavia, il testo del disco ha subito ulteriori modifiche, come si evince ascoltandone il sonoro dalla voce di Marinetti. Nel testo originale, qui riportato, alcuni brani sono stati eliminati, ma ripristinati nel disco.
Il poeta ha anche apportato modifiche al sottotitolo: nella prima pagina del dattiloscritto il sottotitolo è “Romanzo sintetico sonoro su disco”, sostituito da “Romanzo futurista discato”. Nella stessa pagina, dopo l’elenco dei personaggi, ha aggiunto a penna “Un romanzo in un disco”.
Tuttavia, nella seconda pagina, il sottotitolo torna a essere “Romanzo sintetico sonoro su disco”.
Nel disco, oltre a Mario Gorgo, Marinetti pronuncia anche un altro personaggio, Romel. Infatti, nel dattiloscritto è stato aggiunto, a matita, subito dopo Mario Gorgo: Romel aviatore, più una o due parole illeggibili.
Leggi il testo di Amanti simultanei
Romanzo futurista discato di F.T. Marinetti
Personaggi:
- Mario Gorgo
- Franca Argenti
- Kummel
- Felina
- Atlante1
- Il Comandante di squadriglia
- 2° Comandante
- La radio
Un romanzo in un disco
I Facciata
Mario Gorgo – Perché sei venuta qui, Franca? Eri ansiosa di conoscere il covo delle mie pazzie?…
Franca Argenti – No, avevo bisogno di sentire la tua voce. Mi scrivi così poco e sei inafferrabile!
Mario Gorgo – Ti amo sempre, lo sai, Franca. Ti scriverò. Ci rivedremo altrove, non qui! Non sono né posso essere ciò che vuoi, qui!
Kummel – Dunque nessuno mi vuol bere, questa sera? A che pro tanti occhi spalancati come bocche lucenti?
Franca Argenti – Questi sono i tuoi amici?
Mario Gorgo – Amici?! Tento di distrarmi. Ho orrore di questi ubriachi melanconici.
Franca Argenti – Come si chiama quel tipo?
Mario Gorgo – È un chimico giovane già celebre ma purtroppo naufragato nell’alcool. Quella donna è Felina, una buona creatura male sposata e abbandonata, italiana di New York2.
Franca Argenti – Se non ami questa vita perché continui a viverla?
Mario Gorgo – La troncherò.
Felina – Ascoltatemi. Anche tu Mariooo! Sono Felina, la bella Felina!… che non ha bevuto questa sera… Dunque, in onore della tua nuova amica, suonerò il pianoforte coi piedi, sì e danzerò sulla tastiera.3
Mario Gorgo – Scendi Felina! Kummel, tirala giù. Se cade si ammazza.
Kummel – Non abbiamo né barelle né cimiteri a disposizione. Silenzioo! La parola a Atlante4, il poeta coloniale e aereo.5
Atlante – Il mio poema africano è vissuto a… distanza. Ve lo declamo: Ammiro dopo il combattimento la sabbia sollevata dal Ghibli che imbrillanta, pei cani e i bambini affamati, scatole di carne svuotate e tornisce pendagli di sangue coagulati coralli o fragolette appetitose6.
Tutti – Aaaaaah!7
Atlante – Infilate collane di bossoli per ornare gli ascari vittoriosi, che tornano all’accampamento, ondulante catena di braccia intrecciate fucili8 ad armacollo e baionette goccianti rosso o nero tramonto con stelle diacce!9
Felina – Atlante10, prendimi sulle ginocchia. Declamerai meglio… Felina non pesa che ventisette chili. Amante tascabile! Mariooo accompagna la mia danza sulla tastiera con una tua aeropittura improvvisata.11
Kummel – Chissà quanto pesa la Signora Franca Argenti?
Mario Gorgo – Non occuparti di lei, Kummel!
Kummel – Scusate, Signora! Avrai notato, Mario, che siamo correttissimi stasera, e, per lei, abbiamo rinu[n]ciato alle architetture nudiste.12
Felina – Orrore! Ho paura! Ecco mi brucia. Mi strangola! Fa troppo caldo. Soffoco! Voglio spogliarmi.
Kummel – Non spogliarti, Felina! Se vuoi chiudiamo il calorifero o il poeta…
Mario Gorgo – Vattene, Franca!
Felina – Fa caldo. Voglio spogliarmi.
Kummel – Felina, ti scongiuro. Non spogliarti. Buona sera, Signora Argenti! Vedi, Felina, la Signora se ne è andata per non cadere in estasi davanti alle tue bellezze.
II Facciata
Il Comandante di squadriglia
2° ”
Franca Argenti
Il Comandante di squadriglia – Chiudi bene la tenda. Le dune sono caldaie roventi. Il Deser[t]o sembra fuggire a tutto vapore. Tre secondi sulla carovaniera bastano per cadere fulminati. Mi sembra di avere a destra e a sinistra dei gazometri in fiamme!
2° Comandante – Cosa ti scrive quel poveraccio?
1° ” – Perché chiami Mario Gorgo un poveraccio?
2° ” – L’aeropittura, i record13 di velocità,14 le lussurie sistematiche15… bastano16 per schiantare un colosso.17 Ti leggo la sua lettera: “Carissimo, forse non ti rivedrò più.18 Tenterò domani il giro del lago19. Con Franca più nulla! Essa non mi perdona questa frase sincera: “T’amo troppo per amarti…20” So che Franca ha fatto dei progressi aviatorii sorprendenti. Ora vola in Tunisia; se l’incontri digli che vivo soltanto di Lei. Tu sai che amo anche la Morte Liberatrice e la sua sorella Grande Velocità21.
(Una lenta e triste cantilena araba che si trascina finché un rombo prima flautato poi trapanante di areoplano22la rompe)
1° Comandante – Guarda fuori. Che stupenda spirale! Chi sarà? Atterraggio perfetto, senza insabbiarsi. Andiamo23… Sembra una donna.
2° ” – Benvenuto… o Benvenuta. Signora o Signorina. Vi abbiamo molto ammirata.
1° ” – Vi siete posata come una splendida farfalla bianca24.
Franca Argenti – Grazie, poeti africani. Vi prego25 di controllare i miei tempi di volo: senza scalo con questo apparecchio mosca,26 Giuba Kartum27 e la vostra tenda: 2998 Chilometri!28
Franca Argenti – Guardatemi bene. Non vi ricordate di me? Io vi ricordo invece. Siete gli amici di Mario Gorgo.
2° Comandante – Franca Argenti!?
Franca Argenti – Sì!
1° Comandante – Ma sì! sì! Lieto di rivedervi. Non fermiamoci, queste soste di fuoco sono mortali. La nostra tenda è a vostra disposizione.29 Vogliate intanto dividere i nostri umili passatempi: radio, grammofono30. (Un silenzio, poi il rumore friggente della radio aperta dal comandante)
La Radio31: A Desenzano32 la Velocità raggiunta col doppio motore è di 800 Km. Purtroppo, oggi33 il Pilota Fogo34 forse colpito da malore subitaneo35 ondeggiò36 in cielo per un chilometro, come se non potesse reggere più la leva di comando, poi,37 dall’altezza di 200 metri, si infilò nel lago.
Franca Argenti – La radio à38 pronunciato Fogo39? Conoscete questo nome40?
1° Comandante – No!
2° ” – No! Sarà uno dei nuovi allievi41.
1° Comandante – È altissimo. A picco sulle nostre teste.
Franca Argenti – Strano! Ha il suo tipico modo di volare spensierato42.
1° Comandante – Di quale aviatore parlate?
Franca Argenti – Di Mario Gorgo.
2° Comandante – Gorgo non può essere qui dato che oggi vola a Desenzano.
Franca Argenti – Eppure mi sembra lui… I miei occhi mi43 servono bene. Guardate attentamente.44 Ha, come lui, il casco rosso.45 Scende… Diooo! Non scende più! Si allontana… Perché? (Tonfo di corpo caduto nella sabbia)
1° Comandante – Cos’ha signorina? Dio! portiamola nella tenda.46 Acqua!
2° Comandante – È molto grave.47
1° Comandante – Cerca la siringa nel mio zainetto. Occorre un’iniezione di canfora, subito. Maledetto colpo di sole! Ho paura che non se la cavi. Poveretta! (Il rantolo della morente si alterna col rombo flautato e morente dell’areoplano e con la tristissima nenia araba di48 una danza strascicata sulla sabbia).
1° Comandante – Ringraziali e allontanali.
2° Comandante – Hataherak el sitta ajan.
F.T. Marinetti
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1 Aggiunto a penna, in sostituzione di Rombo, cassato.
2 Qui corretto da Jork.
3 Cassato: «Un record!».
4 Atlante] «Rombo». Atlante è Marinetti.
5 Cassato: «che ha trovato un modo speciale di viaggiare a bordo delle sue parole in libertà».
6 Incipit de “Il poema degli aviatori libici” (Parole in libertà futuriste per Eleonora della Pura), in «Via dell’Impero» (1938), «rivista mensile di cultura e d’arte». Eleonora della Pura, scrittrice, ne era il direttore responsabile.
7 Segue un dialogo cassato: «Kummel – Silenzioo! Altrimenti coprite il mio accompagnamento.».
8 fucili] «fucile».
9 Cassato: «Mentre raccolgo nella sabbia l’amuleto sfuggito a quella bustina di cuoio del meharista ucciso, ecco, rombando, mi sfiora la testa, quasi mi accoppa un sacco di posta lanciato da un areoplano. O lettera, sei tu il tenero bolide che vince in splendore le stelle africane e indica il mare lontano. Servi anche ad avviluppare la bussola mobile cuore del deserto infinito.
Per quanto abbia curato la mitragliatrice come una bimba ammalata difendendola coi fazzoletti dall’accecante Simun, ora che urge far fuoco essa mi manca…
Maledizione!
Nel smontarla spio i baraccani bianchi che saltellano sulle dune arancione e tengo la testa bassa nel puzzo dell’olio per evitare il folle ruscello delle pallottole che mi sfiora l’occipite.
La nostra vittoria entra nel casupolame in fiamme gonfio di urla fumo cani cataste di barili e sbuffanti motori sotto un cielo brillante di forno crematorio che affascina già i corpi scheletrici degli ascari. Cuoce, assuefatta, la mia autoblindata d’acciaio e vernice verde, fuoco sotto e sopra, nel suo aromatico letto di rami di palme, goccia a goccia.».
Il meharista è un soldato delle truppe coloniali, così chiamato perché cavalcava sui mehari, i dromedari da sella utilizzati in guerra o nella corsa.
10 Atlante] «Rombo».
11 Segue un dialogo cassato:
«Atlante – Nell’atterrare fra i fuggiaschi, l’aeroplano si sforza di non insabbiare le ali e la coda. Tiene alta questa, ballonzolando, goffamente, per non arrotare i cadaveri arabi già rigidi ognuno nel suo baraccano cinto da una giberna scarlatta.
Felina – Sei funebre, poeta!
Atlante – In gara con le mani cuoiate del Maggiore medico un raggio rosso obliquo precisa la tintura di iodio sul labbro violaceo della ferita aperta nella carne negra.
Si slabbrano sconciamente intorno anche le dune, mentre, sudando, carichiamo nella carlinga lettini da campo lampade a petrolio camere d’aria e otri piene di vino.
Le conta, con gli occhi, l’aviatore che, sull’ala macchiata d’olio, scrive a matita una lettera simile ad un ventaglietto ferito.
Kummel – Non vale la pena di tornare in Africa dato che un poeta la canta senza averla mai veduta.
Atlante – Canto la vita ardente visionaria degli aviatori libici.
Nelle loro bocche arde spesso una smania: presto presto affrettare lo scaricamento dei feriti e ripartire senza meta verso il Sud! A bassa quota! Non esistono punti di riferimento! Le orecchie assordate dall’affannosa continuità del motore! Dio! con quanta grazia è stata forata l’ala destra, ma la sinistra è squarciata! Piegarla giù anche perché il compagno sporgendosi colpisca, su quel verde tappeto d’orzo, tre carte da giuoco umane…
Poi, via, tanto più che l’apparecchio non avverte i 38 chilogrammi femminili che, invisibili, vivono nel vuoto sediolino, dietro le spalle.». Notare i “38 chilogrammi”, l’undici magico che ricorre nelle opere marinettiane.
12 Segue un altro dialogo cassato:
«Atlante – L’eroismo di tornare ogni sera con le ali forate è ormai superato. Volare d’azzardo nel Sud fino a cadere nei cespugli di un Uadi, coll’alta croce dell’elica che segna la morte della benzina, sangue del veloce infinito!
Nella solitudine di quell’inferno svuotato s’accende sinistramente orlata di scintille la gialla galabieh a lunghi passi lentissimi dell’atroce fantasma equatoriale! Colle sue guance di forno vampante!». vampante] «acceso». La galabieh è una lunga tunica di tela, di colore azzurro o bianco, con maniche strette e aperta sul petto, tipica del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, indossata da contadini o gente di classi povere.
13 Parola cassata e sostituita a matita con un’altra, ma illeggibile.
14 Cassato: «le acrobazie aeree, la matematica e».
15 Cassato: «per uccidere il grande amore».
16 Cassato: «secondo me».
17 Cassato: «Mario è, invece, un volitivo raffinato e sensitivo ma senza forza».
18 Cassato: «Temo di non aver più la gioia di parlar di arte aviazione e guerra con te».
19 Cassato: «provando il doppio motore».
20 Cassato: «quindi!».
21 Parole rese in maiuscolo a penna. Segue un brano cassato: «Il mio cuore scoppia di troppe furie simultanee. Ho fissato una nuova legge delle probabilità. Montagne di calcoli algebrici minacciano il mio sonno. Tu concluderai da ciò che io amo la vita? Sì e no! Addio tuo Mario».
22 Variante popolare di aeroplano o svista.
23 Cassato: «a salutarlo».
24 Cassato: «in questa gioielleria di rubini e broccati scintillanti».
25 Cassato: «subito».
26 Cassato: «nuovo modellino da salotto».
27 Giuba e Khartum: città del Sudan.
28 Segue cassato: «1° Comandante – Controlliamo».
29 Segue cassato: «Dormiremo in quella degli avieri e domani in blindata o in volo vi porteremo alla frontiera egiziana».
30 Cassato: «e, al tramonto, danze e canti orientali».
31 A lato, aggiunto a matita: Apriamo la radio.
32 Cassato: «, i voli di prova procedono regolarmente».
33 Cassato: «, si ebbe da lamentare un gravissimo lutto aviatorio».
34 Fogo] «Gorgo».
35 Cassato: «per temperatura eccessiva dai gas di carlinga,».
36 Cassato: «stranamente».
37 Cassato: «capotando bruscamente».
38 Grafia oggi rara, ma che in passato si riscontrava nelle forme ànno, à, ò e ài.
39 Fogo] «Gorgo».
40 Cassato: «di aviatore».
41 Cassato: «(Flautato rombo di areoplano altissimo)». Segue un dialogo cassato: «Franca Argenti – Avete udito? Mi sganci il telo, presto».
42 Cassato: «impreciso e, ad un tratto, geometrico».
43 Particella pronominale aggiunta a penna.
44 Cassato: «La sua sigla azzurra sull’ala destra».
45 Cassato: «Ora».
46 Cassato: «Dammi la garguletta!». La garguletta è un recipiente in terracotta per l’acqua.
47 Cassato: «I sali non la scuotono.».
48 di] «che si avvicina con».
Sono un appassionato di opere di F.T. Marinetti e di Futurismo in generale. Nella vita scrivo articoli per blog, curo testi per siti aziendali e correggo bozze. Ho curato un aeropoema inedito di Marinetti.
Commenti, fischi, applausi, zuffe
L'Orsa elettrica
I personaggi… veramente geniale!
Peccato che Getty non metta a disposizione l’audio digitalizzato.
Daniele Imperi
Sarebbe bello rimediare il 78 giri del romanzo discato.
L'Orsa elettrica
Io non avevo neanche osato accarezzarne l’idea 😀
Daniele Imperi
Infatti penso che costi varie centinaia di euro…